I sindaci a Trento: l'Azienda sanitaria aumenta posti letto e macchinari per la terapia intensiva
“I casi di Coronavirus registrati fino ad oggi in Trentino sono riconducibili, lo confermano gli esperti dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, a contagi avvenuti al di fuori del Trentino. La situazione è ad oggi sotto controllo ma dobbiamo continuare a lavorare per garantire la stabilità anche in futuro. L’attenzione è rivolta, in questa fase, agli anziani, ai quali è rivolta la raccomandazione di ridurre gli spostamenti, e agli operatori turistici, i quali sono chiamati a vigilare sul rispetto delle misure preventive da parte dei turisti in arrivo nelle località di montagna”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha incontrato i sindaci trentini nel pomeriggio di oggi presso il Consorzio dei Comuni a Trento, ribadendo la ragione che hanno portato a differenziare sul territorio trentino le indicazioni del decreto emanato ieri del Governo in tema di contrasto alla diffusione del Coronavirus. Con il presidente erano presenti anche gli assessori alla salute, all’istruzione e agli enti locali. L’assemblea dei sindaci ha condiviso le scelte dell’esecutivo provinciale con l’obiettivo di adottare misure comuni sull’intero territorio provinciale.
In apertura dell’incontro iI direttore dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon, ha spiegato ai sindaci l’approccio “rigoroso” deciso fin dall’inizio dell’emergenza Coronavirus del Trentino, incentrato soprattutto a risalire alla catena dei contatti delle persone contagiate, gestite - anche con l’innesto di nuovo personale - prevalentemente a domicilio, per non intasare le strutture sanitarie pubbliche. “Solo in un secondo momento - ha sottolineato il manager della Sanità trentina - facciamo ricorso al ricovero ospedaliero e per ultima alla terapia intensiva. In maniera tempestiva abbiamo acquisito una serie di dispositivi (ventilatori e letti, ad esempio), destinati alle cure dei pazienti più critici e aumentato la disponibilità di letti. Così come - ha concluso - abbiamo adottato dei protocolli precisi nell’accoglienza in ospedale di pazienti a rischio a tutela anche del personale sanitario”.
In tema di Rsa, l’assessora alla salute ha rispiegato le ragioni di misure meno restrittive in Trentino rispetto al resto d’Italia: “Anche in questo caso ci siamo consultati con i nostri esperti ed abbiamo optato per un accesso al giorno da parte di parenti o badanti all’ospite delle strutture. Si tratta di garantire anche un’assistenza migliore ad un anziano che ha bisogno di attenzione continuativa”.
La preoccupazione maggiore - ribadita anche dal dottor Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria trentina - riguarda i contatti fuori dal Trentino (in particolare Veneto, Lombardia e Alto Adige) e da parte dei turisti presenti nelle località di montagna: “E’ importante rispettare le indicazioni stringenti a favore della popolazione più fragile, ultra 75enni e immunodepressi”. Sempre la giunta ha disposto oggi la chiusura (e non sospensione come nel caso delle scuole) di asili nido e scuole di infanzia fino al 15 marzo, strutture di competenza delle amministrazioni comunali. L’assessore provinciale all’istruzione ha ricordato anche l’intesa con i sindacati sulle lezioni online, la flessibilità per docenti e personale scolastico.
L’incontro si è concluso con la disponibilità degli amministratori locali, anche a breve, di un secondo incontro di allineamento con la giunta provinciale.