Rsa e case di riposo, si espande il contagio anche dove non era arrivato: il punto su Lavis, San Bartolomeo e le altre
In Trentino si registrano rispetto a ieri altre 18 persone morte per coronavirus. Di queste, 5 venivano da Rsa o case di riposo. Il numero totale dei decessi è arrivato a quota 147. L’età media degli ultimi deceduti è di 80 anni.
I nuovi contagiati accertati sono 102, 88 dei quali con tampone. Il numero totale dei contagi attuali è arrivato quota 2.228. E stanno verificandosi anche in Rsa e case di riposo che finora erano immuni.
È questo uno dei fronti caldi, dove si verificano molti contagi e purtroppo anche decessi, Ne ha parlato il dottor Nava (dirigente del Dipartimento Salute Pubblica). Analizzando nel dettaglio la situazione delle Rsa e la situazione nelle case di riposo, è partito dal dato positivo, per poi affrontare in velocità i dati più allarmanti: ha annunciato prima di tutto che «ci sono guarigioni, che noi chiamiamo remissioni, cioè casi di persone che da 4 giorni non hanno più sintomi. Sono 45 nelle case di riposo in totale; quindi anche in Rsa si può guarire, grazie all’indefessa attività di medici, Oss e infermieri che supportano una incredibile mole di lavoro con dedizione e professionalità».
Però c’è anche il rovescio della medaglia. Oggi - ha detto il dottor Nava - «abbiano circa 60 casi in più; dei 18 morti di oggi, 5 sono di persone che erano nelle nelle Rsa. Non facciamo una graduatoria, ma i casi sono quelli che sappiamo».
Commentando alcuni casi in specifico, Nava ha ammesso che «Abbiamo aumenti dei casi di contagio a Lavis, a Mori e a Brentonico, mentre abbiamo situazioni di contagio nuove, come la casa di riposo di Malé (1 caso) oltre a Condino che era l’ultima casa di riposo delle Giudicarie indenne. Oggi purtroppo tutte le Rsa delle Giudicarie sono colpite». Ma secondo Nava è «interessante che Pinzolo e Pergine, due situazioni dove avevamo molti casi, abbiamo remissioni».
Un piccolo giallo relativo alla Rsa di San Bartolomeo di Trento, una delle più grandi del Trentino. Nava ha annunciato in conferenza stampa la presenza di alcuni casi, ma poi ha rettificato: "Si è trattato di un errore materiale nella tabella generale, ad oggi, non abbiamo conferma di casi in via Malpensada. Si stanno effettuando test sul personale".
Dai giornalisti, richieste di chiarimenti per le situazioni a Pellizzano, Nomi, alla don Ziglio di Levico e Calavino. «Pellizzano ha 27 casi, stabili, e 3 guariti; il don Ziglio - ha detto Nava - come sapete non è una Rsa ma è una struttura per disabili, lì abbiamo fatto un tamponamento massiccio di operatori e ospiti. Abbiamo controllato 99 ospiti di cui 24 sono risultati positivi e per il personale su 82, oggi 31 sono positivi; ci sono poi circa 50 operatori in malattia a casa, ma non sappiamo se per il Covid o per altre patologie».
Preoccupa anche la situazione alla Rsa Vannetti a Rovereto, per Nava «una situazione stabile per la dimensione (ospita 200 persone): abbiamo 2 nuovi contagi, stiamo facendo i tamponi sul personale, ma è presto per avere i risultati».
Infine l’allarme per la casa di riposo di Lavis, «dove registriamo 16 nuovi casi, quindi è una epidemia che si sta espandendo velocemente» ha ammesso Nava. Che però non ha distinto fra i contagi degli ospiti e quelli del personale.