Caccia ai buoni spesa alimentari per 20mila famiglie da 40 a 100 euro a settimana
Parte oggi per migliaia di trentini la caccia ai buoni spesa o buoni alimentari. La misura, che per ora copre due settimane di bisogni, vale circa 2,9 milioni di euro finanziati da Roma. Possono accedere tutti coloro che sono in grossa difficoltà economica (senza redditi e con meno di 1.000 euro sul conto corrente, o con redditi e aiuti come assegno unico o reddito di cittadinanza ma con meno di 3.000 euro sul conto). I buoni vanno da 40 a 100 euro a settimana e con le cifre attuali possono andare ad aiutare tra i 15 e i 20.000 nuclei familiari almeno. Le domande vengono soddisfatte in modo cronologico, ma se le risorse non bastassero è già in vista un loro rifinanziamento - statale o provinciale, si vedrà.
Il modulo si trova da oggi sul sito della Provincia (provincia.tn.it) e sarà molto semplice. Basterà scrivere nome cognome, residenza in Trentino (anche solo da un giorno), motivazione per cui si necessita dei buoni spesa e Iban su cui farsi accreditare l’aiuto. I controlli seppure a campione non saranno pochi: i Servizi sociali verificheranno le autocertificazioni, in misura pari almeno al 5% delle domande (quindi una ogni venti almeno).
A spiegare le modalità del buono spesa sono stati l’assessore al welfare, Stefania Segnana (Lega) e Paolo Nicoletti, direttore generale della Provincia.
L’assessore ha spiegato che per il momentio «le domande varranno per due settimane» e poi si vedrà quante saranno e se serviranno altri interventi.
I moduli per accedervi, spiega Nicoletti, si trovano sul sito della Provincia per fare quella on line. Se non si hanno strumenti elettronici per farla, basta chiedere supporto agli uffici territoriali della Provincia, a quello delle relazioni con il pubblico e ai servizi sociali di Comunità di valle, Comune di Rovereto e di Trento. Ci sono anche un numero verde (800 903 606) e una mail (uff.informazioni@provincia.tn.it). A seconda della popolazione, i Comuni hanno ricevuto risorse differenti. Trento ovviamente primeggiao con oltre 600.000 euro a disposizione.
Chi può accedere
Possono accedere al bonus alimentare i nuclei familiari residenti in provincia la cui condizione economica si è significativamente deteriorata a causa dell’epidemia da Covid-19 in quanto: a) negli ultimi due mesi immediatamente antecedenti la presentazione della domanda, non hanno conseguito entrate relative a redditi da lavoro, da pensione, da ammortizzatori sociali e prestazioni analoghe e il saldo complessivo dei depositi bancari o postali dei componenti il nucleo familiare del richiedente, risultante alla fine del mese antecedente la domanda, è inferiore a 1.000 euro. Oppure nel caso in cui il nucleo familiare abbia percepito entrate relative a redditi da lavoro, da pensione, da ammortizzatori sociali e prestazioni analoghe (come assegno unico o reddito di cittadinanza) e il saldo complessivo dei depositi bancari o postali dei componenti il nucleo familiare del richiedente, risultanti alla data dell’utimo del mese antecedente la domanda, inferiori a 3.000 euro. In questo caso il richiedente può ricevere il bonus sulla base di idonea motivazione dello stato di bisogno economico.
Quanto vale il bonus
Il bonus vale 40 euro a settimana per una persona; 60 euro per due persone; 80 euro per tre persone e 100 euro da quattro persone e più. La domanda dà diritto ad un bonus alimentare valido per due settimane.
Come richiedere il bonus
Va compilata la domanda sul sito www.provincia.tn.it nella sezione dedicata, allegando una copia di carta d’identità e inviando una mail all’indirizzo che verrà indicato. Se non si hanno gli strumenti per farlo si può chiedere aiuto agli operatori provinciali (sportelli periferici di informazione) o dei servizi sociali delle Comunità di valle o dei Comuni di Trento e Rovereto. Poi il Servizio sociale approfondirà lo stato di bisogno economico dichiarato e approva la domanda e l’Apapi accredita il bonus alimentare sul conto corrente.
Comuni e Comunità in aiuto
A supportare già da oggi i cittadini che si troveranno nella necessità di compilare la domanda, ci saranno i servizi sociali dei Comuni magggiori e delle Comunità di valle.
«Sì - spiega Stefano Bisoffi, presidente della Comunità della Vallagarina - già da oggi noi e le altre Comunità saremo pronte ad aiutare e informare i cittadini rispetto ai dubbi per le domande sui buoni alimentari».