Coronavirus: la procura di Trento ha aperto un'inchiesta dopo l'esposto del Codacons

La procura di Trento ha aperto un’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Coronavirus, dopo la presentazione di un esposto da parte del Codancons, che chiede di accertare eventuali e presunte carenze ed omissioni da parte degli enti locali e delle strutture sanitarie nella cura dei soggetti affetti da Covid-19.

Si tratta di un fascicolo conoscitivo a modello 45, il registro degli atti che non costituiscono una notizia reato. «Verificheremo se le ipotesi contenute nell’esposto siano veritiere oppure no», le uniche parole del procuratore capo, Sandro Raimondi.

«L’esposto - scrive l’associazione per i diritti dei consumatori in una nota - chiede di avviare un’indagine, partendo dal sequestro di tutte le cartelle cliniche e le attestazioni dei deceduti in regione». In particolare il Codacons, che ha chiesto anche ad altre procure italiane di fare luce sulla gestione dell’emergenza Covid, mette a disposizione dei parenti dei deceduti un questionario da compilare per denunciare eventuali difficoltà, omissioni o ritardi nell’erogazione dell’assistenza e delle cure mediche da parte degli organi sanitari della regione (www.codacons.it). Il questionario, viene spiegato, è compilabile anche telefonicamente contattando il numero verde gratuito 800/066735 (dalle ore 10 alle 12, e dalle 14 alle 16).
Rispetto all’esposto, che risulta firmato dal Codacons Trentino Alto Adige, va detto che si tratta di un’iniziativa partita a livello centrale e non promossa dalla sezione locale. «Noi abbiamo appreso di questa iniziativa dall’Ansa - conferma il referente regionale Zeno Perinelli - L’esposto non è stato presentato da noi».

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