A marzo i morti sono aumentati del 50% Il Covid-19 ha colpito duro a Trento A Ledro 22 decessi: nel 2019 furono 3
Dal primo al 25 marzo a Trento sono morti 123 cittadini, l’anno scorso nello stesso periodo erano stati 78, nei due anni precedenti 76, nel 2016 furono 84 e l’anno prima 77. È l’effetto Covid 19 che si mostra in tutta la sua drammaticità anche nel capoluogo con un aumento dei decessi di quasi il 50%.
La situazione del capoluogo si ripete un po’ ovunque nei comuni di cui l’Istat ha già pubblicato i dati del mese scorso. E la conferma di come il coronavirus si accanisca in maniera spietata nei confronti dei più anziani arriva con i dati per fascia d’età che vedono gli ultra ottantacinquenni decisamente in testa alla triste classifica. Il dato di Ledro da questo punto di vista conferma in pieno la drammatica realtà vissuta nella casa di riposo di Bezzeca, dove il virus ha colpito duramente; tra il primo e il 28 marzo nel comune si sono registrati ben 22 decessi contro i 3 dello stesso periodo del 2019 e di questi ben 12 riguardano anziani con più di 85 anni e altri 9 tra i 75 e gli 84. Anche Pinzolo paga un tributo di vittime in larga parte attribuibile al virus con ben 8 decessi registrati nei primi 28 giorni di marzo contro i 2 dello stesso periodo dell’anno scorso; gli otto funerali hanno celebrato tutte persone con più di 65 anni, cinque delle quali ne avevano più di 85.
La mortalità di marzo è esplosa in percentuale anche in val del Chiese: a Storo sei vittime contro una nel 2019, a Borgo Chiese 7 contro 1 l’anno scorso, a Pieve di Bono 6 mentre lo scorso anno non c’erano stati funerali nello stesso periodo.
Altri comuni colpiti in maniera pesante, tra quelli aggiornati dall’Istituto di statistica, sono Arco che registra 33 morti (sempre nel periodo 1-28 marzo), quindici in più dell’anno prima; Brentonico con 7 vittime contro 2; Canal San Bovo, dove i decessi sono stati 5 mentre l’anno scorso era stato 1; Cles con 11 morti a 6; Malè con 6 rispetto a 2; Mori con 9 rispetto a 6; Lavis con 12 rispetto agli 8 del 2019; Levico con 11 a 7; Riva del Garda con 23 a 13; Folgaria con 4 a 1.
Tra le località rilevate solo nel Comune di Primiero San Martino di Castrozza non ci sono stati aumenti di mortalità: i decessi sono stati 9, proprio come l’anno scorso. Aumenti limitati invece in altre località: ad Avio 4 decessi, uno in più dell’anno scorso; a Baselga di Pinè 5 contro 4 così come a Cavedine; a Dro 7 contro 5; a Castel Ivano 5 contro 4; a Vallelaghi 5 contro 3.
L’altro dato che salta agli occhi, ennesima conferma della fragilità degli anziani nei confronti di un virus che li prende particolarmente di mira fiaccandone le debolezze soprattutto a livello polmonare e respiratorio, è che, sempre limitatamente ai dati disponibili, in marzo sono morti più del doppio di persone con più di 85 anni rispetto al 2019.
Non ci sono evidenze invece, sempre limitatamente ai dati dei pochi comuni a disposizione, su supposte preferenze di genere fatte dal coronavirus che a quanto sembra colpisce indifferentemente uomini e donne con la stessa frequenza.