Voglia di shopping, negozi presi d'assalto Tante code e strade finalmente vivaci
Secondo giorno di negozi al dettaglio aperti e la città si è riempita, con tante code negli esercizi commerciali aperti. Complice anche il meteo, decisamente più clemente rispetto a venerdì.
Ieri il centro storico di Trento è apparso animato, vivace, frequentato, come non lo si vedeva da due mesi e mezzo. Con i bar che sfornavano caffè e aperitivi d’asporto, consumabili a breve distanza e senza assembramenti e i trentini finalmente liberi di curiosare nei negozi di abbigliamento, accessori, casalinghi.
Ma i 60 giorni di lockdown lasciano alcune eredità nel rapporto esercenti-clienti. Se la tecnologia, con app e qr code è sempre più presente, le consegne a domicilio sempre più diffuse e apprezzate, c’è anche una riscoperta del rapporto personalizzato tra chi vende e chi compra, che si traduce in vere e proprie «coccole» al cliente.
Mario Caneppele, titolare dello storico negozio di moda (60 anni di attività) di via Manci, è un interprete di questo modo nuovo, ma antico, di fare commercio: «Già prima della situazione creata dal Coronavirus ricevevamo i clienti anche su appuntamento. Una modalità che abbiamo ampliato e comunicato ai nostri clienti storici e abituali con i quali siamo in contatto e che piace. I clienti arrivano all’ora concordata e sanno che hanno me o un commesso a disposizione. Se mi occupo direttamente io di loro, c’è flessibilità anche oltre l’orario tradizionale di apertura. Il commercio è un esempio della natura dei rapporti umani, esisterà sempre, non sarà soppiantato dall’e-commerce. Venerdì, quando abbiamo riaperto, alcuni clienti, per la gioia, ci hanno addirittura mandato i fiori. Significa che c’è un rapporto di fiducia ed è riconosciuto un ruolo sociale al negozio. Abbiamo visto tutti come fosse triste la città con i negozi chiusi e il tessuto sociale impoverito. Ora i clienti si meritano alcune coccole in più… come acquisti su appuntamento, privacy e attenzioni».