Colonie estive: critiche alle linee guida «Distanze e mascherine anche col caldo Così si impedisce ai bimbi di giocare»
La giunta provinciale ha approvato le linee guida che regolano colonie e servizi estivi per bambini e ragazzi. Servizi che dovrebbero partire l'11 giugno, ma al momento non c'è ancora chiarezza se ci sarà una deroga rispetto all'apertura delle scuole materne: colonie e servizi estivi non possono infatti operare in contemporanea ad un servizio pubblico equivalente come appunto gli asili. La Provincia ha approvato ieri le linee guida che ricalcano quelle nazionali.
«Si parla ancora di mascherine - commenta Iva Dorigatti, di Sportivando - ma come si fa a fare una colonia con le mascherine in piena estate a 35 o 40 gradi e dove bisogna impedire ai bambini di giocare perché devono mantenere il distanziamento? Realisticamente intendo, perché oltre alla teoria poi bisogna avere il buon senso di capire la realtà delle cose. Inoltre pare che il Veneto tolga l'obbligo di mascherine a partire dalla metà di giugno, accadrà anche in Trentino? Avevamo chiesto che, come gli asili, si attivassero dei protocolli di sicurezza e sanificazione per cui poi lo spazio all'interno della colonia si potesse considerare Covid-free e quindi si potesse stare senza mascherina, ma qui vediamo riprese solo le linee guida nazionali, molto generiche, che non affrontano nello specifico nemmeno la valutazione dei costi per le colonie, la questione della deroga rispetto agli asili se questi dovessero davvero riaprire».
Il documento provinciale prevede una formazione specifica per le misure di sicurezza anti Covid che verrà predisposta dagli organi provinciali, sarà online e si terrà prima dell'avvio dell'attività. Inoltre, per il distanziamento fisico, le linee guida raccomandano che nei locali interni si preveda un rapporto minimo fra numero dei bambini e metri quadrati a disposizione di 1 bambino ogni 4 metri quadrati, una distanza di sicurezza di almeno 2 metri, qualora i metri quadrati a disposizione o il rapporto numerico adulto/minore, permettano la presenza di più di un gruppo. Distanziamento che è l'aspetto più complesso: «Tutti dovranno mantenere il distanziamento di almeno un metro dalle altre persone - specificano le linee guida provinciali - privilegiando giochi e attività all'aria aperta e che non richiedono prossimità fisica».
L'unica "tolleranza" è per i bambini con meno di 6 anni: «Per gli operatori che accudiscono bambini di età inferiore ai 6 anni, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico, potrà essere previsto l'uso di ulteriori dispositivi (es: guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose)» specifica il documento. Fra le novità indicate dalla Provincia anche l'avvio di una collaborazione con la Fondazione Kessler per la sperimentazione di soluzioni tecnologiche con le quali rilevare il distanziamento tracciando movimenti e interazioni dei bambini. Fra gli enti gestori, prevale l'allarme. «Nell'arrivare con queste indicazioni al 3 giugno non si tiene conto dei tempi per fare le cose - commenta uno sconsolato Dorigatti - assumere le persone, procurarsi i Dpi, raccogliere iscrizioni e trovare spazi e una marea di altre cose. Sono anche così generiche che dobbiamo alla fine fare tutto noi, studiarci e scriverci i protocolli e ce lo dicono il 3 giugno. Visto così sembra che qualcuno non voglia fare le colonie».