Test sierologici: esame rapido a pagamento dai medici di famiglia
Via libera ai test sierologici rapidi effettuati dai medici di famiglia in regime di libera professione (dunque a pagamento) e tampone gratuito nei casi in cui venga rilevata la presenza di anticorpi IgM (le immunoglobuline che segnalano la risposta ad una infezione in corso).
Il protocollo, che era stato proposto dalla Cisl Medici ad Azienda sanitaria e Provincia, è stato autorizzato giovedì sera. «Voglio ringraziare di questo primo segnale importante di integrazione ospedale-territorio in tempi di Covid19, innanzitutto l' assessore Stefania Segnana ed i suoi più stretti collaboratori del Dipartimento della salute, per aver accolto la nostra richiesta ed essere intervenuta sull'Azienda sanitaria in tal senso, con un potenziamento dell'offerta sanitaria - evidenzia il segretario generale della Cisl medici, Nicola Paoli - In questo modo c'è un solido sistema di accertamento diagnostico, un rafforzamento della rete dei servizi territoriali, con un'implementazione del monitoraggio e della sorveglianza sanitaria nei confronti dei fragili e delle patologie croniche».
I test rapidi saranno eseguiti con il pungidito e il medico di famiglia potrà eseguirli in ambulatorio o a domicilio. Per quanto riguarda il costo, dovrebbe oscillare tra i 20 e i 30 euro. «Se tutti i medici di famiglia lo faranno si potranno abbassare i prezzi, anche perché il governo ha dato la possibilita di acquistarli a costi più contenuti rispetto a un mese e mezzo fa», osserva Paoli. Grazie all'esame di una goccia di sangue, nel giro di una decina di minuti, il paziente saprà dunque se è positivo alle IgM, che come detto segnalano la presenza di una infezione in corso, oppure rilevare le IgG, le immunoglobuline che invece indicano una infezione pregressa. «Solo in caso di esito positivo del test rapido sierologico (IgM), gli stessi medici di base sono stati autorizzati dall'Azienda a procedere alla richiesta pubblica, (diretta all'Igiene dell'ambito di competenza), del tampone rinofaringeo aziendale, per confermare se il soggetto è effettivamente ed attualmente contagioso».
E il tampone sarà eseguito nel giro di 24 ore: dunque i cittadini potranno avere in tempi rapidi la certezza (o meno) del contagio. «Per noi - sottolinea - era importante avere l'autorizzazione dall'Azienda per inviare il paziente a fare il tampone gratuitamente». E cosa succederà, invece, nei casi di positività alle IgG? Niente quarantena obbligatoria, sottolinea Paoli, visto che potrebbero essere trascorsi anche uno o due mesi dal contatto con il virus e non sarebbe infettante. E il tampone? Nessun automatismo. Sarà valutato ogni caso. Decisivi saranno proprio il rapporto fiduciario tra medico e paziente e l'anamnesi: la verifica dell'eventuale presenza di sintomi o di febbre nei giorni precedenti, potrà suggerire di sottoporsi al tampone: «Sarà il medico a proporlo, semmai, e a fare l'impegnativa». Se IgM e IgG sono entrambe negative, il paziente saprà di non essere contagioso, ma anche di non avere mai incontrato il virus e, dunque, di non avere sviluppato gli anticorpi. «Dunque potrebbe infettarsi anche il giorno dopo», mette in guardia.
Il test sierologico rapido potrà essere proposto dal medico di famiglia o chiesto dal paziente. La Cisl medici, che da oltre un mese aveva avviato la sperimentazione per testare il prodotto, ha provveduto all'acquisto "collettivo" dei pungidito, poi distribuiti ai singoli medici. «Ne abbiamo oltre 2000 disponibili e arriveranno i rifornimenti settimanali», aggiunge Paoli. Che conclude: «Come medicina generale ritenevamo e riteniamo, ancor di più oggi, che l'obiettivo che spetta al territorio è di intercettare immediatamente i casi ed iniziarne la cura prima che si aggravino. Prima soprattutto che richiedano quei ricoveri in terapia intensiva di cui siamo stati tutti spettatori nel mese di marzo ed aprile. Ma anche fotografare lo stato immunitario dell'intera popolazione trentina che afferisce ai nostri studi,aiutando epidemiologicamente le nostre cure primarie».