Fugatti: un'ordinanza per abbattere l'orso che ha colpito padre e figlio sul monte Peller
Poco fa il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha annunciato in conferenza stampa che ha intenzione di emanare un'ordinanza per l'abbattimento dell'orso che ha colpito padre e figlio sul monte Peller.
Le due persone, Fabio Misseroni e il figlio Christian, stavano procedendo nel bosco verso le 18 di lunedì, quando si sono imbattute nell'animale, forse un'orsa con cuccioli che inizialmente ha reagito con aggressività per proteggere la prole e poi è scappata.
Fabio Misseroni, macellaio di 58 anni, nell'episodio ha riportato una frattura e ferite da morso alla gamba: le sue condizioni sono giudicate buone e probabilmente sarà dimesso in serata. Il figlio, 28 anni, ha avuto conseguenze più leggere per le quali era stato visitato e poi dimesso già ieri sera.
Per entrambi, ovviamente, molta paura, malgrado si tratti di due uomini esperti, entrambi cacciatori, abituati all'ambiente selvaggio e al contatto con la fauna selvatica
Il faccia a faccia con l'orso, come ha spiegato Christian Misseroni, è avvenuto all'inizio di quella che doveva essere una semplice camminata: il ragazzo ha raccontato che fin da subito l'animale digrignava i denti minaccioso, evidentemente per spaventare le due persone.
Nella concitazione il giovane è finito a terra proprio davanti all'orso e a quel punto il padre, ulteriormente spaventato, si è precipitato per cercare di allontanare il plantigrado, che però, prima di fuggire, lo ha morso a una gamba. Poi padre e figlio sono andati in ospedale a Cles con la loro automobile.
Qui hanno ricevuto anche le visite dell'assessora all'agricoltura della Provincia, Giulia Zanotelli, già ieri sera, e del presidente Fugatti, stamattina.
Quest'ultimo nell'annucniare questa sera la decisione di ordinare l'uccisione dell'orso in questione, ha affermato che a suo parere in Trentino vivono oggi troppi plantigradi, frutto del progetto di reintroduzione avviato quasi vent'anni fa.
Sull'episodio di lunedì sera sono in corso le indagini a cura del corpo forestale provinciale, che farà anche campionamenti genetici allo scopo di attribuire un'identità certa all'animale implicato. Le conclusioni delle varie verifiche richiederanno probabilmente tempi non rapidissimi.