Ambientalisti trentini uniti contro Fugatti e Zanotelli: «Aperta la caccia all'orso»
Ambientalisti furiosi contro Fugatti e Zanotelli: «è aperta la caccia all'orso» dicon osenza mezzi termini. In un documento sui grandi carnivori, il Coordinamento Ambientalista del Trentino Aòdige scrive: « Pensavamo di vivere in una provincia che dava esempio di convivenza, cultura, civiltà. Senza parlare del tanto decantato ambiente, della ricca biodiversità, della capacità di gestire il territorio con lungimiranza e competenza. In un battibaleno si è deciso di spazzare via anni di lavoro sul campo, per dimostrare di poter realizzare un progetto di rinsanguamento di una specie in declino così bello e così importante da suscitare l’ammirazione internazionale.
Il presidente Fugatti e l’assessora Zanotelli hanno iniziato furbescamente, sotto le mentite spoglie della “sicurezza”, la caccia senza quartiere agli orsi. Altrimenti non si giustificherebbe la protervia con cui al primo incidente (in Val di Non, coinvolti due cacciatori) sia stata emessa una intempestiva, errata ordinanza di abbattimento, poi correttamente sospesa dal TAR (correttamente perché l’esame del DNA aveva dato la risposta: si trattava di un’orsa anziana, che mai aveva dato segno di sé, se non nella condizione di dover difendere i suoi tre cuccioli, correndo poi a nascondersi nelle zone più impervie e marginali).
Ed ora, dopo aver compreso che l’ordine di abbattimento poteva trovar - giusti! - ostacoli, stanno sparando a raffica ordinanze di cattura, dietro la sempreverde motivazione della “sicurezza”. Basta che un animale selvatico passi in un centro abitato, per essere dichiarato pericoloso e ordinarne la cattura: seguendo questo principio, molte zone del mondo sarebbero ridotte a lande deserte.
Invece che attuare questa strategia del terrore, Fugatti e Zanotelli ci dicano quali azioni di dissuasione siano state messe in atto verso i due sub adulti in dispersione su cui pende l’ordine di cattura. Dissuasione che il PACOBACE prescrive prima di qualsiasi altro intervento.
E ci dicano dove intendono rinchiuderli, visto che il Casteller è ripartito in tre piccoli recinti e due sono già occupati da DJ3 e da M57. Pensano forse di suddividere ulteriormente i già esigui spazi? E di rinchiuderne uno nella microscopica gabbia in cui è stato detenuto per tre mesi M49? Oppure non pensano proprio a nulla, importante è battere la grancassa e spargere terrore a piene mani?
In oltre 20 anni dall’inizio del Life Ursus nessuno è morto in Trentino a causa degli orsi, mentre molte persone sono morte durante attività di caccia, camminate in montagna, gite in moto, attività sportive come escursioni in mountainbike, arrampicate su ghiacciaio, base jumping. E molte sono morte in conseguenza a punture di vespe o zecche (l’ultima sfortunata vittima risale a pochi giorni fa). Questi sono i veri pericoli del nostro territorio! Fugatti e Zanotelli ci difendano dai veri pericoli! La caccia all’orso non ci difende dai veri pericoli!"
Fanno parte del Coordinamento ambientalista del Trentino: ENPA del Trentino, LAC per il Trentino Alto Adige/Südtirol, LAV del Trentino, Legambiente Circolo di Trento, LIPU Trentino, PAN-EPPAA, WWF Trentino.