Il guidatore beve, positivo all'alcol test: l'assessore Mirko Bisesti resta a terra
Mirko Bisesti rimane per strada, non per colpa di un guasto meccanico alla sua Toyota, ma perché colui che si trovava alla guida dell'auto personale dell'assessore era positivo all'alcol test. Nei confronti dell'autista, e solo a suo carico, è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza.
Da sempre in campagna elettorale l'alcol è insidioso: tutti vogliono offrire un bicchiere, tutti propongono un brindisi ai candidati, rifiutare anche solo un sorso di bianco è difficile. In queste situazioni il candidato è meglio che eviti di mettersi al volante perché il Codice della strada non prevede sconti per la campagna elettorale.
Lo ha sperimentato Bisesti che martedì scorso era reduce da un tour elettorale. Al rientro, a notte fonda, la Toyota di Bisesti è stata fermata a Pergine dai carabinieri per un controllo di routine. Alla guida del veicolo sedeva un amico di Bisestì che è stato sottoposto all'esame dell'etilometro per verificare il tasso alcolemico nel sangue. La misurazione ha evidenziato valori superiori a 0,5 soglia massima prevista dalla legge. Il conducente presentava un tasso compreso tra 0,8 e 1 ed è dunque scattata la segnalazione all'autorità giudiziaria.
Il conducente non poteva più continuare a guidare. Bisesti si è offerto di guidare la sua auto fino a casa, ma neppure lui poteva condurre la Toyota. Sottoposto a pre-test, risultava aver consumato sostanze alcoliche anche se il test rapido dà solo un'indicazione di massima. «Macché pre-test - replica Bisesti - per tranquillità è intervenuta una terza persona che ha guidato l'auto fino a casa. Eravamo reduci da una serata elettorale, il mio amico ha bevuto un bicchiere di troppo. Mi dispiace per lui che purtroppo non è stato attento. Sono cose che possono capitare».
A onor del vero l'assessore Bisesti ha fatto quello che viene raccomandato quando si consuma alcol e poi si viaggia in auto: non guidare. Doveva però accertarsi che il suo improvvisato autista fosse sobrio. Invece ora, per qualche brindisi di troppo, l'amico affronterà guai seri: l'articolo 186, lettera b, prevede l'ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l'arresto fino a sei mesi. Un salasso elettorale.