Cattura dell'orsa Jj4: i giudici non bocciano la Provincia Ma scoppia la polemica
Botta e risposta a distanza fra il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, e il ministro dell'ambiente, Segio Costa, neanche a dirlo ancora una volta sulla questione orsi.
Sullo sfondo le decisioni del Tar di Trento, che due mesi fa aveva accolto una richiesta di sospensiva del'lordinanza di cattura dell'orsa con cuccioli Jj4, finita nel merino dopo aver colpito due persone, padre e figlio, con le quali aveva avuto un incontro ravvicinato il 12 giugno, sul monte Pellere, a Cles. Il figlio aveva riportano solo conseguenmze leggere, il padre era stato morso a una gamba e si erano rese necessarie terapie ospedaliere.
Ieri, con una nuova ordinanza in sede collegiale il Tar di Trento ha ribaltato il proprio precedente pronunciamento in sede monocratica dichiarando non accoglibile la domanda cautelare presentata dall'Ente nazionale protezione animali (Enpa) - che ieri inizialmente aveva diffuso la notizia di una decisione in senso opposto - e Oipa e dal ministero dell’Ambiente.
La richiesta era quella di sospendere l’ordinanza emanata dal presidente della Provincia lo scorso 11 agosto, che prevede la captivazione permanente dell’orsa Jj4.
Secondo il Tar, dato l’atteggiamento non schivo, bensì confidente, di assuefazione all’uomo ed aggressivo, già manifestato dall’animale che ha attaccato con contatto fisico due persone in montagna, sussistono i presupposti per l’emissione da parte del presidente della Provincia dell’ordinanza, vista la situazione di pericolo attuale e concreto per la sicurezza e l’incolumità pubblica.
«Con questa ordinanza il Tar riconosce la correttezza del nostro operato e l’opportunità di agire in queste situazioni con urgenza a tutela della pubblica incolumità. Dall’inizio della legislatura stiamo cercando di affrontare il tema orsi nel pieno rispetto delle normative e cercando di dialogare con il ministero dell’Ambiente. Il problema è complesso e credo vada affrontato e risolto evitando posizioni ‘ideologichè, ed affrettate letture social, pur se istituzionali, ma cercando di confrontarsi apertamente e fattivamente con l’intento di trovare una soluzione», ha commentato, Maurizio Fugatti.
Insorgono gli animalisti, con Oipa e Enpa che annunciano un ricorso congiunto al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar di Trento. «Auspichiamo che, dato che siamo alla vigilia della stagione del letargo e che JJ4 è una mamma di tre cuccioli ancora dipendenti, considerando inoltre, come da report dei carabinieri forestali e Ispra inviati dal ministero dell’Ambiente, l’inidoneità del Casteller a ospitare i plantigradi, il presidente Fugatti voglia comunque manifestare clemenza nei confronti dell’orsa e dei piccoli», commentano le due associazioni.
Immediata anche la reazione della Lav, secondo cui «la nuova ordinanza del Tar di Trento è gravissima perché ribalta completamente il giudizio che solo pochi giorni fa aveva scongiurato il rischio dell’ergastolo per JJ4 e consente la cattura dell’orsa in questo delicatissimo periodo mentre sta accompagnando i suoi cuccioli al letargo». Il responsabile Lav Massimo Vitturi ha annunciato un’istanza alla Procura di Trento perché proceda «con l’immediato sequestro preventivo dell’orsa e il suo affido all’Ispra che potrà poi così liberarla assieme agli altri orsi ancora detenuti al Casteller».
«La battaglia continua perché c’è un’altra udienza il 22 ottobre. Incrociamo le dita e lottiamo sempre», ha scritto su Facebook il ministro Costa.
In precedenza, ingannato dalla diffusione sui media della versione "capovolta" della notizia sulla decisione dei giudici di trento, il ministro aveva esultato rilanciando le critiche alla politica della Provincia autonoma di Trento nella gestione degli orsi:
«Laddove non sta arrivando il buon senso - commentava in Fb - ci stanno pensando le carte dei giudici. Oggi il Tar ha ribadito che l’orsa Gaia (JJ4) può rimanere libera. Qualche giorno fa, dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Trento, il Presidente della provincia ha ritirato l’ordinanza per nuove catture. Finalmente qualcosa di concreto si sta muovendo a favore degli orsi trentini, e ne sono molto felice.
Quando ho inviato i Carabinieri del Cites al Casteller speravo proprio in questa serie di risultati positivi concantenati. Ma non mi basta. Vogliamo che Papillon e gli altri due orsi detenuti siano liberi. Il mio è un appello al Presidente della provincia, visto che basterebbe un tratto di penna: che gli orsi siano comodamente radiocollarati, per monitorarli, portati in montagna e controllati, in modo che non arrechino danni agli agricoltori e non siano un pericolo per le cittadine e i cittadini. Stanno per andare in letargo, hanno bisogno di dormire in Natura, nel loro habitat, dove non potranno fare del male a nessuno. Dai, Presidente, la Natura te ne sarà grata».