Ianeselli: Trento rimuove i manifesti antiabortisti «violenti e menzogneri» contro la pillola Ru486

Anche a Trento i manifesti antiabortisti che invitano le donne a non assumere la pillola Ru486, affissi nei giorni scorsi dall’associazione ProVita e famiglia, verranno rimossi. Lo ha detto il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, auspicando un «passo avanti» dal punto di vista culturale.

«I manifesti comparsi in questi giorni sui muri di Trento sono subdolamente violenti e menzogneri.

Spettacolarizzano una decisione dolorosa per dare addosso ancora una volta alle donne. Accostano una pillola approvata dal sistema sanitario nazionale a una mela avvelenata, inquinando le acque del diritto di ogni persona a decidere per sé e per la propria vita. Ho dato disposizione di rimuovere i cartelli perché se manifestare pubblicamente le proprie opinioni è un diritto, non è tollerabile il ricorso a falsità per sostenere il proprio punto di vista», ha scritto Ianeselli con un post su Facebook.

La decisione segue quella presa dai primi cittadini di altri capoluoghi italiani, tra cui Giuseppe Sala a Milano e Giorgio Gori a Bergamo, che ha parlato di manifesti che «miravano a ingenerare allarme per la salute e la vita delle donne» che fanno uso di un «farmaco sicuro e approvato dall’Aifa».

La consigliere Sara Ferrari, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale a Trento, ha espresso il proprio apprezzamento per la decisione del sindaco Ianeselli. Ferrari aveva segnalato alla presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità e allo stesso primo cittadino la presenza dei manifesti, in quanto ritenuti «non rispettosi della dignità della persona» e veicolo di «informazioni scientificamente false».

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