Impianti di risalita aperti solo ai residenti L'ipotesi è in campo, la Provincia ci pensa Domani nuovo confronto sul prossimo dpcm
Domani riprende il confronto governo-Regioni sulle regole del nuovo dpcm e di un eventuale altro decreto in vigore da sabato. dopo la scadenza delle norme attuali.
Roma, come noto, vuole introdurre nuove restrizioni e comunque non allentare alcuni divieti centrali,a cominciare dallo stop prolungato agli spostamenti fra regioni, a prescindere dalla fascia di rischio epidemico.
Inoltre, si intende bloccare anche l'asporto dai ristoranti dopo le 18, ipotesi che trova la contrarietà di diversi presidenti, come quello trentino, Maurizio Fugatti.
Altro nodo sul tappeto, molto delicato per la nostra area, è lo sci turistico: se lo stop ai viaggi interregionali rappresenta in sé un ostacolo, si ragiona sull'ipotesi di apertura degli impianti almeno per i residenti.
Venerdì la giunta provinciale discuterà di quest'ultima ipotesi e della possibile riapertura dei ristoranti per la cena, superando l'attuale normativa nazionale che dalle 18 in poi prevede solo asporto (ma il governo vuole vietare anche questo) e consegna a domicilio.
Frattanto, a Bolzano, ieri il presidente Arno Kompatscher ha spiegato che si intende riaprire dal 18 gennaio gli impianti per i soli residenti.
La giunta trentina auspica che il governo modifichi la posizione particolarmente conservativa espressa anche ieri dal ministro della salute, Roberto Speranza, secondo il quale sarebbe saggio concordare le riaperture con la Francia, che è orientata a fissarle per fine gennaio o inizio febbraio.
Il Comitato tecnico-scientifico, ieri, pur "vidimando" con prescrizioni il protocollo di sicurezza proposto dalle autonomie locali, ha ribadito «grande preoccupazione» per la possibile riapertura degli impianti sciistici il 18 gennaio, anche alla luce di una considerazione: molte delle regioni in cui si trovano gli impianti, dalla Lombardia al Veneto fino alla provincia di Bolzano, sono proprio quelle in cui la pandemia sta colpendo di più.
Un’indicazione dunque in linea con il governo cui in alternativa al via libera le Regioni chiedono risorse «certe, immediate e proporzionate alle perdite subite» per i gestori degli impianti, per i lavoratori stagionali e per tutte le attività correlate.
Nelle prossime 48 ore capiremo come si orienterà l'evoluzione su questo fronte, in particolare per vedere se il Trentino potrà decidere di aprire le piste da sci anche ai turisti, sia pure limitatamente a quelli residente in provincia.
Per quanto riguarda invece l’Alto Adige, Kompatscher ha ribadito ieri in Consiglio di non vedere la necessità di un ulteriore rinvio dell’apertura degli impianti, “visto che a breve non ci sarà turismo e si tratterebbe solo di un’offerta per i residenti”.
“Finché non arrivano i turisti sarebbe meglio aprire qualche impianto in più per evitare assembramenti”, ha aggiunto.