Sindacati trentini, appello per le vaccinazioni a tutti i soggetti fragili e ai disabili
«Trasparenza, chiarezza e precisione sul piano vaccini per le persone anziane, i disabili e i soggetti più fragili, ma anche un cambio di rotta sulle politiche sanitarie di prevenzione e tracciamento attraverso un potenziamento dei presidi sanitari all'interno delle Rsa, della medicina territoriale e dei servizi socio-sanitari».
Sono questi i punti posti ieri sul tavolo dell'assessora alla Salute Stefania Segnana, del dirigente generale Giancarlo Ruscitti e del direttore del dipartimento Integrazione socio-sanitaria Enrico Nava da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati. L'attenzione dei sindacati è puntata soprattutto alla campagna vaccinale.
«Preoccupano ritardi e incertezze che si registrano quotidianamente anche sul fronte nazionale»: per questa ragione Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil pensionati hanno chiesto di conoscere i tempi e l'organizzazione del piano vaccinale, ma anche di avviare una campagna informativa puntuale ed efficace.
«Si continuano a modificare le date e ci rendiamo conto per problemi di forniture che non dipendono dalla Provincia - hanno sottolineato i tre segretari provinciali Ruggero Purin, Tamara Lambiase e Claudio Luchini -.
Chiediamo però massima informazione e chiarezza nella gestione della campagna vaccinale. Ci giochiamo la sopravvivenza di vite umane». Sul tema vaccini le tre sigle giudicano positiva la scelta di vaccinare gli anziani in attesa di entrare nelle case di riposo, ma ritengono anche utile inserire nelle liste dei soggetti con priorità anche tutti gli operatori socio-sanitari e i care-giver che lavorano a stretto contatto delle persone anziane e con fragilità. Altro tema del confronto di ieri mattina è stata l'organizzazione sanitaria.
Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil hanno espresso preoccupazione per lo stato di forte pressione a cui sono stati sottoposti in questi mesi sia i presidi ospedalieri sia le Rsa. «Nella gestione dell'emergenza sanitaria la popolazione anziana ha pagato un prezzo altissimo in termini di ospedalizzazioni e purtroppo di vite umane - hanno fatto notare i tre segretari -. Crediamo che per ripartire e per tutelare in modo più efficace i soggetti più deboli sia necessario cambiare approccio rafforzando l'assistenza sanitaria anche all'interno delle Rsa e quella socio sanitaria e assistenziale sul territorio».
I sindacati hanno chiesto livelli medi di prestazioni qualitative come quelli degli ospedali anche per le Rsa e un rafforzamento del personale, con più medici di medicina generale, infermieri di comunità. «Si parla di nuove assunzioni da tempo. E' ora che queste nuove assunzioni si concretizzino. Basta promesse», hanno chiarito Purin, Lambiase e Luchini, preoccupati per le situazioni vissute all'interno delle residenze per anziani. «L'emergenza sanitaria ha reso evidente, del resto, la necessità di ripensare le funzioni e l'organizzazione delle Rsa, potenziando la domiciliarità per mantenere il più a lungo possibile gli anziani in casa propria».
Sul fronte sanitario i sindacati hanno chiesto anche certezza sui tempi di gestione delle liste d'attesa, «in affanno anche a causa della pandemia».
Nel corso dell'incontro le tre sigle hanno chiesto aggiornamenti anche sulla sperimentazione dello Spazio Argento. «E' evidente che, anche a causa dell'emergenza sanitaria, la sperimentazione procede a rilento. E' ora di riprendere in mano il tema dello Spazio argento: il welfare anziani va riorganizzato perché ci sono moltissime famiglie in grande affanno», hanno detto i tre segretari. Sul tema a breve ci sarà un prima verifica e al tavolo parteciperanno anche i sindacati dei pensionati.