Covid, anticipazioni da Roma: domenica il Trentino passerà in zona arancione
Il Trentino declassato in zona arancione di rischio covid.
È la conseguenza dei dati contenuti nella bozza del monitoraggio nazionale a cura di bozza Iss e ministero della salute. Da quest'ultimo si attende stasera la relativa ordinanza, firmata dal ministro uscente, Roberto Speranza.
La causa principale dello scivolamento fuori dalla fascia gialla sarebbe l'aumento dell'indice Rt (trasmissibilità dell'infezione) e dell'incidenza di casi per 100 mila abitanti.
Si ritiene, spiegano gli esperti ministeriali, che l'aumento dei contagi sia influenzato dalla diffusione della cosiddetta variante inglese (rilevata nel 20% dei tamponi molecolari positivi sequenziati il 3 e 4 febbraio). Si tratta di una mutazione del nuovo coronavirus che ne facilita la trasmissione (si stima del 40-50% in più) e che dunque richiede maggiore attenzione nei gesti barriera.
A proposito di questi ultimi, a Bolzano la giunta provinciale prevede l'obbligo di utilizzo, all'interno nei luoghi pubblici, delle mascherine Ffp2, maggiormente filtranti rispetto a quelle chirurgiche.
Una volta stabilito il cambio di fascia, per tornare in zona gialla serviranno almeno due settimane.
Il Trentino, con l'indice schizzato a 1.2, rientra fra le sette Regioni o Provincie autonome con un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana
precedente.
In una settimana la provincia è passata da avere l'indice Rt più basso d'Italia (0.61) a uno dei più alti, sono peggiori solo quelli di Bolzano (1.25) e dell'Abruzzo (1.22), mentre Umbria e Basilicata sono sugli stessi livelli di Trento.
Le altre realtà locali hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo uno.
L'Rt nazionale sale a 0,95 dallo 0,84 della scorsa settimana.
Per quanto riguarda i contagi in percentuale sul numero di residenti, solo Sardegna e Valle d'Aosta, hanno un'incidenza settimanale sotto i 50 casi per 100.000 abitanti (soglia oltre la quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità).
L'incidenza supera invece la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti in tre casi: Bolzano (770,12 per 100.000 abitanti), Trento (254,85 per 100.000 abitanti) e Umbria (283,28 per 100.000 abitanti).
La stessa Apss ieri ha spiegato che negli ultimi giorni si è avuto un sensibile aumento dei contagi, specie nelle scuole del Trentino.
L'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni rimane sostanzialmente stazionaria: 269,79 per 100.000 abitanti (25/1-07/2) contro 273,01 precedente.
Oltre al Trentino, passano in zona arancione Toscana, Abruzzo e Liguria. In zona rossa Umbria e provincia di Bolzano.
La Sicilia invece torna zona gialla.
Migliora, invece, il quadro negli ospedali. Diminuisce da 7 a 5, il numero di Regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti sopra la soglia critica. Nelle terapie intensive il valore nazionale è sotto la soglia critica del 30%, a quota 24%.
Il numero delle persone ricoverate nelle terapie intensive scende da da 2.214 (2 febbraio) a 2.143 (9 febbraio). Anche nelle aree mediche è in diminuzione, passando nello stesso arco temporale da 20.317 a 19.512.
LE REGOLE IN ZONA ARANCIONE
I ristoranti e bar restano chiusi per tutta la giornata, possono lavorare per asporto e consegne a domicilio.
I negozi restano aperti, ma nei festivi e prefestivi devono chiudere quelli nei centri commerciali (funzionano solo alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e rivendite tabacchi).
Stop alla prevista riapertura delle piste da sci.
I musei devono chiudere.
La circolazione all'interno di un comune è permessa - comprese le visite a parenti e amici - ma è vietato, salvo per un motivo previsto fra le deroghe (lavoro, salute, necessità e urgenza), uscire dal proprio comune di residenza, domicilio o abitazione.
Nei comuni con meno di 5mila residenti si può uscire dai confini municipali per un raggio di 30 chilometri dagli stessi, escluso però il territorio del capoluogo, Trento. Il raggio di 30 chilometri si intende anche se sconfina fuori provincia.