Dati covid: Bolzano verso la zona rossa, nel pomeriggio la decisione a Roma
Le regioni aspettano di sapere il colore che verrà assegnato loro a partire da domenica. E oggi si profila il passaggio in zona rossa anche della provincia di Bolzano, che in parte ha già in vigore restrizioni simili.
Il Trentino, invece, resterà in zona arancione.
Sono 10 le Regioni e le Province autonome che hanno un Rt puntuale maggiore di 1, di cui 9 anche nel limite inferiore, compatibile con uno scenario di tipo 2, in aumento rispetto alla settimana precedente. È quanto risulta dal monitoraggio settimanale dell'Iss e del Ministero della Salute sull'andamento della pandemia.
La Provincia autonoma di Bolzano e l'Umbria, dunque, dovrebbero passare al rosso anche se in parte già lo erano con ordinanze locali.
La decisone sarà presa dal ministro Speranza nelle prossime ore alla luce delle ultime valutazioni della cabina di regia e del Comitato tecnico scientifico.
Sono tre le regioni che dovrebbero passare dal giallo all'arancione in base ai dati del monitoraggio. Secondo quanto si apprende, sono il Molise, la Campania e l'Emilia Romagna.
Intanto c'è una regione, la Valle d'Aosta, che potrebbe invece essere la prima a diventare bianca, qualora venisse confermata per la terza settimana consecutiva l'incidenza di meno di 50 persone positive su 100 mila abitanti, requisito necessario per passare al livello più basso della scala cromatica.
Nel periodo 27 gennaio-9 febbraio, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,99 (range 0,95- 1,07), in crescita rispetto alla settimana precedente e con un limite superiore che comprende l'uno. Questo uno dei dati principali dell'epidemia emersi dal monitoraggio settimanale dell'Iss, come contenuto in una nota dello stesso Istituto.
L'incidenza dei casi Covid in Italia a livello nazionale nella settimana di monitoraggio cresce rispetto alla settimana precedente: 135,46 per 100.000 abitanti (8-14 febbraio) contro 133,13 per 100.000 abitanti del periodo 1-7 febbraio (dati flusso ISS), "lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti". Così l'Istituto superiore di Sanità in una nota sui numeri principali dell'epidemia emersi dal monitoraggio settimanale Iss.