La stagione dello sci è ormai persa, le Apt guardano a Pasqua, offerte soft e territorio
TRENTO - Il turismo trentino volta pagina e guarda alla prossima primavera e alla prossima estate. Dopo lo stop agli impianti da sci, che di fatto ha congelato la speranza anche solo di uno scorcio di stagione invernale, ora le Apt pensano a come rilanciare le proprie località in vista del periodo pasquale e primaverile.
L'auspicio, come spiegano alcuni responsabili della promozione territoriale, è quello che la situazione epidemiologica e sanitaria consenta di riaprire i confini tra le regioni. Fino ad allora, la parola d'ordine è lavorare sotto traccia, senza clamore mediatico e pubblicitario. La promozione interverrà quando ci sarà certezza di poter riavere dei visitatori da altre parti d'Italia e d'Europa.
Lo spiega ad esempio Luciano Rizzi, presidente dell'Apt della val di Sole e a capo del tavolo dei presidenti delle Apt trentine. «Fino a che non ci sono dati certi su contagi e riaperture, non ha senso mettere neppure un euro nella promozione. Anche per non urtare il potenziale turista che magari è chiuso in casa a causa delle restrizioni per il Covid e si vede promuovere posti dove non può neppure pensare di andare».
Detto questo, Rizzi spiega che «siamo già proiettati sull'estate: penso che si farà un buon luglio, agosto e settembre. Gli sforzi sono proiettati a dopo la primavera, anche perché se si vogliono riaprire le strutture più complesse e grandi, di certo servirà il tempo per trovare il personale. Se a Pasqua ci fosse data l'opportunità di aprire, ci saranno probabilmente aperture solo di Bed and Breakfast e Garnì, ossia di quelle strutture che hanno bisogno di pochi preparativi per poter essere operative».
Ma le Apt in generale stanno anche cercando di mettere a frutto una diversa strategia per attrarre i turisti. «Stiamo andando verso formule simili, grazie al fatto che le Apt si stanno appoggiando sulla Tsm per realizzare un percorso che aumenti il collegamento tra l'offerta turistica e il territorio. Ciascuna Apt con le sue specificità, così, punta a smarcarsi dalla concorrenza sul prezzo per andare a quella sul prodotto, specifico e legato alle caratteristiche e all'offerta del territorio».Rizzi sottolinea come per ora gli sforzi per la stagione turistica da far ripartire si stiano orientando sull'estate: «In val di Sole - sottolinea Rizzi - stiamo facendo un intervento di mappatura dei sentieri per realizzare dei percorsi tematici. E per l'autunno li proporremo per la fotografia dei foliage. Abbiamo poi il tema del cibo con i formaggi e le malghe. Per fine agosto confermiamo il mondiale di mountainbike, e l'Uci per ora ha detto che si potrà fare con la presenza del pubblico».
Anche in val Rendena si pensa ormai al dopo inverno, con un occhio alla partita dei ristori. «Sì - sottolinea Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo - serve prepararsi per l'estate, l'inverno lo diamo per perso. Per dare un sostegno alle realtà turistiche più in difficoltà, però, la partita dei ristori sarà fondamentale».Vuole pensare già a una apertura delle strutture all'aria aperta a Pasqua Denis Pasqualin, presidente dell'Apt della Valsugana. «Tutto dipende dalla situazione epidemiologica e dall'apertura delle regioni, ma noi siamo concentrati su Pasqua e maggio. Se si potrà aprire a Pasqua, i campeggi sono pronti ad anticipare l'attività rispetto a quanto fanno negli anni normali per recuperare il poco di recuperabile. In ogni caso guardiamo con realistico ottimismo alla primavera. Ci concentriamo sull'offerta fatta di laghi, terme e outdoor e cultura con Arte Sella e la Fondazione Degasperi. Tutto all'insegna della sostenibilità e degli spazi a disposizione del turista con quella sicurezza che oggi il visitatore cerca.
Intanto da Ispat arriva la certificazione dell'anno 2020 come nero per il turismo: i numeri Ispat indicano un -40% di arrivi nel periodo gennaio - novembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e un -37% di presenze. In valori assoluti nel 2020 ci sono stati nei primi 11 mesi 2 milioni di arrivi e 8,3 milioni di presenze, nel 2019 erano stati 3 milioni di arrivi e 12 milioni di presenze nello stesso periodo. Mancano quindi all'appello oltre 1 milione di arrivi e quasi 4 milioni di presenze.