Arrestato con un chilo di cocaina: non era un bidello, ma un «rinforzo» dei lavori socialmente utili all’Istituto Trento 3
Aveva chiesto e ottenuto il Reddito di Cittadinanza ma la sua famiglia faceva la bella vita: i controlli della Finanza per verificare se avesse ancora i requisiti, e dall’ispezione è saltato fuori il «tesoro» da 400 mila euro
TRENTO. Non è un «bidello», quello arrestato con un chilo di cocaina in casa, ma un «lavoratore» del progetto dei socialmente utili – volgarmente del «Progettone» – che era stato inviato di supporto all’Istituto comprensivo Trento 3 di via Vittorio Veneto.
L’uomo, che vive a Mattarello, non è un dipendente Ata della scuola, ma uno di quei lavoratori a tempo, che dalla pandemia Covid vengono inviati nelle scuole a supporto del personale fisso.
Cosa fanno? Soprattutto pulizie e sanificazione dei locali, anche se in questi giorni di zona rossa le aule sono quasi tutte vuote: a lezione vanno solo i ragazzi Bes, ovvero bisognosi di educazione speciale per disabilità o difficoltà.
Per questo l’uomo aveva inoltrato la richiesta di Reddito di Cittadinanza (che aveva ottenuto). Ma non era adibito a compiti di sorveglianza scolastica.
Ai militari della Guardia di Finanza di Trento non era passato inosservato il repentino cambio di stile di vita del collaboratore scolastico e della sua famiglia, per tale motivo era da un po' di tempo che i finanzieri della Compagnia di Trento avevano posto l’attenzione ai movimenti dell’insospettabile.
Tutto ha avuto inizio nei mesi scorsi, a seguito di un controllo per la verifica della correttezza dei dati inseriti per la richiesta del Reddito di Cittadinanza.
I militari avevano notato una serie di elementi che oltre a portare alla revoca del beneficio, indicavano una capacità di spesa non propriamente compatibile con lo stipendio percepito. Era evidente che in qualche modo stesse “arrotondando” lo stipendio.
Venerdì 19 marzo, dopo un servizio di pedinamento iniziato nelle prime ore ed un prolungato appostamento nei pressi del complesso scolastico dove l’uomo di 57 anni presta assistenza ad insegnanti ed alunni come bidello, i finanzieri, dopo aver atteso che terminasse il turno di servizio, hanno proceduto ad un controllo.
Quando i militari si sono manifestati per l’identificazione, il soggetto ha mostrato sicurezza e fastidio per ciò che stava accadendo, ma è bastato davvero poco perché Apiol e Gabriel, cani antidroga in forza alle Fiamme Gialle del Trentino, entrati in azione, iniziassero a mostrare attenzione alla tasca del pantalone del sospettato che, sentendosi oramai incalzato, ha cercato di disfarsi di 5 involucri di cellophane contenenti complessivamente 60 grammi di cocaina purissima.
La sorpresa maggiore si è avuta dopo la perquisizione locale condotta nella sua abitazione: è stato individuato un panetto di circa 1 chilo di cocaina purissima, circa 100 gr. di sostanza da taglio, qualche grammo della pericolosissima droga sintetica Mdma e ben nascosti circa 3.000 euro in contanti.
La moglie ha provato, nel corso delle operazioni, a lanciare dal balcone una scatola in latta contenente ulteriori 3 dosi di cocaina.
La droga intercettata, che avrebbe consentito di preparare oltre mille dosi ed avrebbe potuto fruttare, sul mercato illecito, oltre quattrocentotomila euro, è stata sequestrata e i soggetti coinvolti sono stati denunciati e l’uomo è stato immediatamente arrestato e condotto presso la Casa circondariale di Spini di Gardolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria trentina.
L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio attuato dalle Forze di Polizia vede le Fiamme Gialle del capoluogo in prima linea: tutto questo sta producendo frequenti e rilevanti risultati specialmente nel settore del contrasto alla criminalità legata allo spaccio di stupefacenti, nel cui ambito i Finanzieri hanno inferto un ulteriore duro colpo alla rete di distribuzione.