Bisesti: "Asili aperti fino a fine luglio? Stiamo ascoltando le famiglie"
Sono già oltre 4mila le famiglie trentine che hanno compilato il questionario proposto da piazza Dante. L'assessore all'Istruzione: "Il 2 aprile tireremo le somme sulla nostra proposta e ci confronteremo con le categorie coinvolte e con i sindacati"
LE CRITICHE Ecco perché non è una buona idea: lo spiegano le insegnanti
Scuole d'infanzia aperte anche in luglio?
Il tema sicuramente interessa le famiglie trentine, visto che in poche ore, oggi alle 12, come comunica la Provincia, più di 4.250 di loro avevano già risposto al questionario sulla proposta dell’amministrazione provinciale che è online dalla serata di ieri.
Il questionario, inviato alle famiglie con figli alle scuole dell’infanzia, prevede alcune domande che includono i servizi conciliativi e l’interesse dei genitori ad un eventuale prolungamento della scuola dell’infanzia nel mese di luglio.
Come noto, la proposta della giunta Fugatti ha già sollevato critiche non solo da parte degli insegnanti, ma anche dall'oppozizione, con i consiglieri Filippo Degasperi (Onda civica) e Lucia Coppola (Verdi) che attaccano sottolineando la possibilità di rispondere alle esigenze di piccoli e genitori tramite l'attività estesa dei centri estivi.
Ma l'assessore all'istruzione, Mirko Bisesti, replica alle critiche e spiega così il senso dell'iniziativa: “Si tratta di un sondaggio esplorativo dopo una forte domanda da parte di tanti genitori in difficoltà in questo anno così difficile. Ci stiamo avvicinando alla fine di un secondo anno scolastico particolarmente impegnativo, che nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, ha visto la scuola trentina rispondere con grande impegno ed efficienza e per questo va ringraziato il personale scolastico.
Ricordo che il Trentino si è distinto per il maggior numero di giorni di scuola in presenza, grazie anche ad investimenti massicci, quest’anno 10 milioni aggiuntivi solo per il comparto della scuola dell’infanzia per incrementare il personale scolastico, tra cui in particolare 182 insegnanti. Ciononostante, in queste ultime settimane, la “zona rossa” ci ha imposto una chiusura che ha riguardato anche i bimbi più piccoli, tra cui quelli iscritti alle scuole dell’infanzia, causando comprensibili ulteriori difficoltà alle famiglie, già sovraccaricate da un pesante impatto sanitario, economico e sociale determinato dalla pandemia.
La giunta, comprendendo le difficoltà anche organizzative delle famiglie, ha così deciso di sondare l’interesse a questa eventualità, anche se, ribadisco, per ora si tratta solamente di un’indagine esplorativa.
Al termine dell’indagine, fissato per il 2 aprile proporremo alle categorie interessate e ai sindacati una proposta concreta”.