Comuni trentini, via libera a cento assunzioni (erano bloccate da 10 anni)
Via libera in consiglio alla norma richiesta dalla giunta Fugatti per autorizzare il reclutamento di personale a tempo determinato per far fronte alle pratiche per il superbonus. L'assessore Gottardi: "Era una priorità, gli enti hanno contenuto la spesa e le risorse necessarie sono dunque già disponibili"
TRENTO - Dopo dieci anni di blocco delle assunzioni - più o meno duro - ora i Comuni trentini potranno tornare ad assumere e si è calcolato un fabbisogno di oltre 100 persone a tempo pieno, 30 delle quali destinate ai municipi più piccoli, fino ai mille abitanti, per garantire un minimo di "sportello" dei servizi sul territorio.
E per accelerare l'infornata di nuove assunzioni da effettuare già entro quest'anno, ieri l'assessore provinciale agli enti locali, Mattia Gottardi, ha presentato in consiglio provinciale un emendamento urgente, che ha infilato nel disegno di legge sul superbonus del 110% che era in discussione.
La Provincia, d'intesa con il Consiglio delle autonomie, ha previsto infatti alcune modifiche alla norma relativa al personale degli enti locali.In particolare, l'emendamento presentato ieri prevede una premialità nel numero di assunzioni per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti «se continuano ad aderire volontariamente ad una gestione associata o costituiscono una gestione associata».
Sulle gestioni associate c'è stato un botta e risposta in aula tra l'ex governatore Ugo Rossi (Azione) e l'assessore Gottardi, con il primo che ha rinfacciato alla maggioranza guidata dalla Lega di aver fatto la campagna elettorale contro le gestioni associate, mentre ora le incentiva. Rossi ha anche presentato un ordine del giorno per sollecitare la giunta a verificare la possibilità di attingere al fondo regionale nato per incentivare le gestioni associate dei comuni, per recuperare risorse per finanziare le nuove assunzioni. Gottardi ha replicato che l'attuale maggioranza non è contraria alle gestioni associate, ma alla loro obbligatorietà, che è stata infatti abolita.
L'assessore ha poi espresso la contrarietà all'ordine del giorno del consigliere Rossi (Azione), che è stato bocciato. L'emendamento Gottardi consente inoltre assunzioni in esito ai concorsi dell'anno scorso e viene autorizzata anche l'assunzione a tempo determinato (per la durata massima di un anno non rinnovabile) di personale da parte dei comuni da impegnare nelle pratiche per il superbonus al 110%.L'assessore agli enti locali ha spiegato in aula che: «Negli ultimi dieci anni si è passati da un blocco totale al quale è seguita la possibilità di fare una assunzione ogni 5 cessazioni a livello di Comunità, fino a due anni quando si è consentito il "turn over", ovvero un pensionato, una assunzione».
«Era per me una priorità - ha aggiunto al termine della seduta consiliare Gottardi - consentire nuovamente ai Comuni di dotarsi di personale. Il Comune è il presidio territoriale fondamentale per la nostra autonomia».
E riguardo al costo delle assunzioni, che sarà coperto dai fondi della finanza locale già a bilancio, ha sostenuto: «Il criterio non è quanto costa il servizio, ma quanto costa ad una comunità locale perdere l'erogazione di quel servizio di presidio. Al sistema non costano sostanzialmente un euro in più. I Comuni hanno rispettato (e sono andati oltre) nel piano di contenimento della spesa corrente. Quindi le risorse sono già disponibili sui bilanci comunali (tranne alcuni a cui andremo incontro), solo che prima non potevano utilizzarle».
In questi anni gli enti locali hanno dovuto tirare la cinghia non poco, in molte situazioni, la necessità è servita a evitare sprechi, imparare a collaborare e migliorare i servizi. «Ma in molti altri - sottolinea l'assessore Gottardi, che è stato sindaco a Tione, parlando del personale dei Comuni - è accaduto il contrario, perché le persone andate in pensione non sono state sostituite e in alcuni Comuni si sono trovati con 3 geometri e senza ragionieri oppure con operai di cantiere ma senza geometri e così via».
Insomma, la rigidità ha prodotto anche delle inefficienze assurde a cui ora si cerca ora di rimediare con una delibera, che la giunta provinciale approverà venerdì prossimo, che stabilisce dei criteri precisi per definire le assunzioni.Lo hanno sottolineato l'altro giorno anche i sindaci che siedono nel Consiglio delle autonomie, evidenziando che attualmente «le amministrazioni, anche alla luce dell'emergenza sanitaria e della loro funzione di presidio territoriale, hanno l'impellente necessità di adeguare gli organici, penalizzati negli anni scorsi dai vincoli sulle assunzioni».
Nella nuova delibera saranno inserite le richieste formulate dal Consiglio delle autonomie nella seduta di mercoledì, che per altro sono state già previste per legge nell'emendamento urgente approvato ieri dal consiglio provinciale. In particolare, è stato proprio il Consiglio delle autonomie a chiedere alla Provincia di «premiare i Comuni sotto i 5.000 abitanti aderenti alle gestioni associate, secondo modalità stabilite d'intesa tra la Giunta provinciale e il Cal; completare le procedure concorsuali attivate negli anni 2020; rivedere entro l'anno 2022 il modello delle dotazioni standard, tenuto conto dei servizi già organizzati secondo specifici standard; neutralizzare gli effetti dei rimborsi in caso di gestione associata di servizi; consentire ai Comuni fino a 1.000 abitanti di arrotondare per eccesso gli standard previsti dal modello econometrico utilizzato per la definizione delle dotazioni».