I Circoli anziani del Trentino vogliono riaprire al più presto
Il presidente Cova: «La Provincia ci ha detto che fra poche settimane si potrà riprendere: non c’è nulla come il contatto di persona, e speriamo per le vacanze comunitarie estive»
TRENTO. Riaprire, prima possibile, in maniera mirata e graduale, i circoli anziani. Tra un paio di settimane, massimo un mese. Grazie all'avanzata della campagna vaccinale nelle fasce d'età dei meno giovani. A chiederlo è il presidente del Coordinamento dei circoli pensionati e anziani, Tullio Cova. «Ho avuto un incontro online con il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e con il direttore del Dipartimento salute Giancarlo Ruscitti - spiega Cova - e ho trovato un'interlocuzione attenta e sensibile. Anche loro sono d'accordo che si possa ridare gradualmente nuova socialità agli anziani grazie ai vaccini e un sistema di passaporto vaccinale che sia rispettoso della privacy. Fugatti mi ha annunciato che farà un'ordinanza, tra qualche settimana, per far riaprire almeno parzialmente, per alcune attività destinate a chi è già vaccinato, i circoli anziani».
Prima della pandemia gli iscritti in Trentino erano 23.000. «In quest'anno così particolare - aggiunge Cova - siamo andati avanti con il tesseramento e abbiamo avuto 17.000 rinnovi. Ma sono convinto che, se tornassimo in presenza, riusciremmo a fare i numeri del passato. Viceversa, se perdessimo anche la prossima estate, dovremmo rinunciare a diversi circoli. Alcuni presidenti delle nostre realtà sul territorio ci hanno detto che tra azzeramento delle attività, spese e costi fissi, nuove incombenze dovute alla riforma del terzo settore, stanno pensando di chiudere, se non si riesce a riaprire prima dell'estate».
In questi mesi di lockdown parziali si è cercato di mantenere vive le relazioni almeno online, con qualche conferenza e qualche attività per allenare la mente. Ma la solitudine e la regressione psico e neuro-cognitiva con la pandemia e l'isolamento forzato hanno riguadagnato terreno. «Ho espresso alla Provincia le mie preoccupazioni dovute al pericolo che un esagerato rinvio dell'apertura dei Circoli comporterebbe il rischio che queste associazioni vengano definitivamente dimenticate, vanificando anni di lavoro, impegno e volontariato a favore della terza età. La nostra è una funzione sociale che contribuisce a migliorare la qualità della vita della persona anziana».
A lungo andare, anche le videoconferenze con i presidenti dei Circoli, per mantenere il filo dei rapporti, sta mostrando la corda. «È fuori di dubbio - prosegue il presidente Cova - che solo un contatto diretto garantisce la chiarezza delle informazioni e l'immediatezza della comunicazione». «Con i vaccini e il mantenimento delle precauzioni, come mascherine e sanificazioni - sottolinea ancora Cova - speriamo di poter riaprire almeno parzialmente le nostre strutture, massimo tra un mese».
C'è poi anche la speranza delle vacanze comunitarie per gli anziani. Con le vaccinazioni a mettere al sicuro gli over 70 e gli over 60 si vorrebbe poter offrire qualche soggiorno marino. Gli anziani vaccinati, insomma, come primo motore della ripartenza del turismo.
Per il bene di tutti, Cova invita gli anziani trentini a non rinunciare alle vaccinazioni: «Io mi sono vaccinato pochi giorni fa al Cup di Mezzolombardo con Pfizer. Ad agosto compirò 80 anni. Mia moglie ha fatto l'AstraZeneca. Invitiamo chi avesse qualche perplessità a vincere i dubbi e mettersi in sicurezza per poter riprendere piano piano un po' di vita sociale e guadagnarne anche in salute generale, perché le relazioni sociali sono potenti quanto e più di una medicina. Non possiamo più aspettare, rinviare. Con gli anziani sempre chiusi in casa. Confidiamo che la Provincia riesca a far vaccinare al più presto tutti gli over 60».