Numero delle dimissioni doppio rispetto ai nuovi ricoveri, il Trentino da lunedì riapre
La nostra provincia anticiperà le altre regioni di una settimana: «Diciamo che la nostra sarà una sperimentazione - ha detto Fugatti - L'Azienda sanitaria ha certificato un miglioramento dei nostri numeri e abbiamo deciso di procedere»
ANNUNCIO Fugatti: da lunedì 19 aprile ristoranti aperti in Trentino
TRENTO. Il Trentino prova a ripartire. Anche alla luce dei nuovi dati sul Coronavirus incoraggianti: ieri ci sono stati, è vero, 4 morti ma il numero delle dimissioni è doppio rispetto a quello dei ricoveri.
Tra due giorni - cioè lunedì 19 aprile - i bar e i ristoranti che hanno dei tavoli all'esterno potranno servire pasti e bevande dalle 5 del mattino alle 18. La novità è stata annunciata ieri dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti proprio mentre parlava il premier Mario Draghi, che ha promesso le prime aperture dal lunedì 26 aprile.
Il Trentino anticiperà quindi le altre regioni di una settimana: «Diciamo che la nostra sarà una sperimentazione - ha detto Fugatti - L'Azienda sanitaria ha certificato un miglioramento dei nostri numeri e abbiamo deciso di procedere».
Il governo nazionale punta anche a portare tutte le superiori in presenza al cento per cento, sempre dal 26 aprile. Ma in questo caso resta il nodo dei trasporti: dovrà essere modificato il tetto della capienza massima sui mezzi pubblici, oggi fissato al 50 per cento.
Spostamenti tra regioni.
L'Italia comincia il suo percorso verso la normalità dal 26 aprile: è l'inizio della road map che porterà gradualmente alla ripartenza di ristoranti, teatri, palestre, stabilimenti e fiere, lungo un percorso che terminerà a luglio. Tra gli elementi chiave della ripartenza ci sarà un pass, che permetterà di spostarsi ovunque, anche tra regioni di colore diverso, oltre alla possibilità di accedere a stadi, concerti e altri eventi.
Il decreto - che arriverà in Cdm martedì o mercoledì prossimo - reintrodurrà la zona gialla, sospesa da oltre un mese. Ma ci sono cambiamenti rispetto al passato: dalla possibilità di spostarsi liberamente tra regioni classificate gialle alla ripresa di diverse attività, soprattutto all'aperto.