La festa / Aperture

Primo maggio in zona gialla, ma in Trentino si prevede un week-end di maltempo

Il quadro meteo non faciliterà le attività all'esterno, molti negozi resteranno aperti offrendo un'opportunità di shopping, malgrado le contestazioni da parte dei sindacati in difesa della Festa dei lavoratori. Sul fronte dei ristoranti, colpito da varie limitazioni, scatta una mobilitazione per ribadire che l'attività si svolge in sicurezza e che ora va consentita anche negli spazi interni

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TRENTO. Malgrado la contrarietà ribadita a gran voce dai sindacati, oggi sarà una Festa dei lavoratori con molti negozi aperti, come annunciato dalle associazioni di categoria. Restano chiusi per le norme anti-covid quelli non essenziali nei centri commerciali.

Sarà possibile anche andare al ristorante, all'aperto, meteo permettendo, però, dato che le previsioni non promettono gran che di buono.

Il Trentino, come gran arte d'Italia, resta in zona gialla, dopo la nuova classificazione elaborata oggi a Roma.

Da lunedì la nostra vita cambia ancora: ecco le nuove regole

Da lunedì prossimo, 26 aprile, entra in vigore il nuovo decreto del governo, che rivoluzionerà ancora una volta la nostra routine quotidiana. Tornano le zone gialle, sarà più facile spostarsi e si potrà andare a cena al ristorante, ma solo all’aperto e col coprifuoco delle 22. Ecco tutte le novità

Sia domani sia domenica, infatti, si attendono giornate nuvolose e con pioggia, anche se non mancheranno schiarite e le temperature tenderanno al rialzo.

Domani, al mattino si prevede tempo variabile ma in progressivo peggioramento, con graduale aumento delle precipitazioni e un quadro perturbato dalla serata. La neve cadrà sopra i 2.200 metri di quota.

Anche domenica le nuvole la faranno da padrone, salvo sprazzi di cielo azzurro possibili in mattinata. Dal pomeriggio saranno possibili anche temporali, mentre potrà nevicare inizialmente dai duemila metri e poi anche fino a quota 1.200 in alcune vallate. Le temperature scenderanno di nuovo.

Sul fronte del commercio, gli imprenditori, disastrati dalle restrizioni di questi mesi, vogliono tenere aperto e così in gran parte sarà; i sindacati chiedono (inutilmente) una giornata di respiro per i lavoratori, a cominciare da quelli da sempre impegnati in prima linea, come i dipendenti dei supermercati, che fra l'altro non hanno ancora potuto essere vaccinati e rischiano il contagio, tanto più in giornate di grande affollamento.

Per i ristoratori, invece, sarà una giornata per continuare a verificare l'andamento delle riaperture, condizionate dall'obbligo di servire solo al'aperto, dal coprifuoco e anche dal brutto tempo.

L’associazione ristoratori e l’associazione pubblici esercizi del Trentino hanno spiegato che intendono mobilitare anche l’opinione pubblica sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività del settore e, più in generale, sulla necessità di una diversa gestione della pandemia, che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove realmente è.

“Aperti per non chiudere più” è lo slogan che scandisce la campagna.

Il presidente dei ristoratori trentini Marco Fontanari “pone l’attenzione sulla necessità di una ripartenza totale e definitiva dell’attività del settore e, più in generale, sulla necessità di una diversa gestione della pandemia, che non passi più dalle chiusure dei locali, ma che vada a colpire il pericolo dei contagi là dove realmente è. Chiediamo quindi abbandonare la strategia delle chiusure programmate e le differenze tra consumo all’esterno e all’interno mettendo come uniche discriminanti le misure di sicurezza.”

Nelle locandine, che verranno affisse nelle vetrine di bar e ristoranti, alcune immagini provocatorie: l’interno di un locale con il servizio al tavolo e assembramenti in spazi pubblici. Poi, la domanda: “Dove ti senti più sicuro?”
 
Sempre secondo Fontanari “con le sue disposizioni, ormai da oltre un anno lo Stato italiano ha messo fuori legge i pubblici esercizi, che pure sono gli unici a poter garantire la somministrazione in piena sicurezza, con clienti controllati e controllabili e nel pieno rispetto dei protocolli vigenti. Ma chiudendo noi ha aperto la strada alla rete dell’illegalità fuori da ogni controllo.
 
E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Prendiamo distanza dalle azioni di protesta violente e contro la legge che si sono succedute in queste settimane, ma non dalle ragioni che le hanno ispirate. Per questo motivo, tenendo fede al senso di responsabilità e al principio di muoverci sempre dentro la legalità, continuiamo ad aumentare la nostra attività sindacale nei confronti di tutti i decisori istituzionali, a livello territoriale come nazionale, affinché si facciano carico delle nostre richieste per una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi, indipendentemente dalle fasce di colore. Puntando anche al superamento del concetto di “coprifuoco” o, in stretto subordine, almeno al suo prolungamento alla mezzanotte.

Per accompagnare il pressing sindacale, arriva quindi la campagna promozionale rivolta ai clienti, che prevede il coinvolgimento di tutte le attività di somministrazione con l’obiettivo di evitare un nuovo lockdown, dimostrando che non sono certo bar e ristoranti i luoghi di maggior diffusione dei contagi.

Deve essere chiaro conferma la Presidente dei pubblici esercizi Fabia Roman che i pubblici esercizi sono un luogo sicuro, controllato e rispettoso delle normative sanitarie previste. Siamo gli unici, che sia all’interno o all’esterno, possiamo garantire un consumo in piena sicurezza. Nel nostro stile civile e corretto chiediamo con risolutezza a livello territoriale e nazionale che le nostre richieste vengano accolte e si proceda a una riapertura totale e definitiva dei pubblici esercizi.
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