Lavoro / Il caso

Trattenute per multe e danni ai furgoni: 10 driver trentini di Amazon si rivolgono al giudice

Il sindacato di base Sbm: è la seconda causa giudiziale promossa in un mese dagli autisti locali che fanno consegne per il colosso dell'e-commerce. Contestate le decurtazioni in busta paga disposte da una società vicentina che opera per conto di Amazon Italia Transport
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TRENTO. Dieci autotrasportatori occupati presso la filiale Amazon di Trento hanno depositato ricorso al Tribunale del lavoro del capoluogo per il recupero di trattenute ritenute illegittime sulle rispettive buste paga.

Lo rende noto un comunicato del Sindacato di base multicategoriale (Sbm), precisando come quella appena presentata sia la seconda causa giudiziale che viene promossa, nel giro di un mese, dai "driver" trentini che effettuano le consegne per conto di Amazon.

Oggetto del ricorso alla magistratura del lavoro, spiega il sindacato, sono le numerose decurtazioni effettuate sui loro stipendi a titolo di danni o multe che la società Inbox Srl, società vicentina che opera per conto di Amazon Italia Transport, ha effettuato.

La Inbox, riporta ancora la nota del sindacato, avrebbe detratto somme, anche consistenti, al proprio personale viaggiante imputandolo di presunti danneggiamenti dei veicoli e quasi 2.300 euro di multe per consegne nel centro storico di Trento.

Le dieci cause sono state assegnate al giudice Giorgio Flaim, che ha fissato la prima udienza il prossimo 14 settembre alle ore 9. [Ansa]

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