Nuovo presidente del Consiglio regionale, manca il numero legale. Zeni (Pd): Fugatti in bici, noi qui
Il consigliere dei Dem: “Sono un vecchio ciclista. Oggi mi sarebbe piaciuto molto salire a Sega di Ala per l’arrivo di tappa al giro. Magari sfidando Fugatti, noi eravano in Consiglio. Anche da scelte come queste si vede il senso delle istituzioni, anche se un video in bici (elettrica) sicuramente fa più like di una seduta in aula”
LO SCONTRO Riesplode il caso Savoi
TRENTO. Niente quorum per l'elezione del presidente del Consiglio regionale per la seconda metà della legislatura. Nel pomeriggio la votazione a scrutinio segreto ha dato come esito 36 voti per Josef Noggler, 2 schede bianche e una nulla. Il presidente Roberto Paccher, dopo aver precisato che i partecipanti alla votazione non avevano raggiunto i 2/3 dei consiglieri (47), ha comunicato che mancando il quorum essa non era valida. I lavori sono stati quindi interrotti e Paccher ha annunciato la prossima convocazione di una nuova seduta per procedere ad un'altra votazione. Il numero legale è saltato anche perché il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha preferito seguire il giro d’Italia piuttosto di essere in aula.
La cosa ha mandato su tutte le furie il consigliere del Pd Luca Zeni che su Fb scrive: “Sono un vecchio ciclista. Oggi mi sarebbe piaciuto molto salire a Sega di Ala per l’arrivo di tappa al giro. Magari sfidando Fugatti.. a naso credo che sarei arrivato in cima per primo, io con la bici tradizionale e lui con quella a motore. Però ero in Consiglio regionale, in una seduta tesa e istituzionalmente importante, quella di metà legislatura, che per lo Statuto di autonomia doveva eleggere il nuovo Presidente del Consiglio. Come minoranze abbiamo sollevato la questione di sostituire come componente dell’ufficio di presidenza il consigliere Savoi, per la sua condotta non dignitosa. Di fronte alla totale indifferenza della maggioranza, non abbiamo partecipato al voto.
Ma il numero legale è saltato anche per le assenze in maggioranza, a partire da quella del Presidente Fugatti, che ha preferito farsi un giro in bici. Il tutto mentre il suo assessore Bisesti in aula richiamava le minoranze al senso di responsabilità verso le istituzioni. Cioè avremmo dovuto garantire noi i numeri a una maggioranza incompleta e che non riconosceva la nostra semplice richiesta di cambiare Savoi come segretario questore.
Sia chiaro, sono il primo a riconoscere l’importanza della presenza delle istituzioni a momenti di promozione del territorio come un arrivo di tappa al giro. Ma era già presente l’assessore al Turismo, e si sarebbe dovuto tener conto del momento istituzionale che si era sovrapposto, e che non era una seduta qualunque”. E conclude: “Anche da scelte come queste si vede il senso delle istituzioni, anche se un video in bici (elettrica) sicuramente fa più like di una seduta in aula. Ps: il casco va messo sempre, anche in salita!”.