Ragazzi pronti a divertirsi. Sport, ma non solo: “Boom dei campi estivi”
Oltre 1.200 prenotazioni per i quattro turni di colonia all’Aerat a Cesenatico. Un successo legato al passaparola dei ragazzi, che chiedono di tornare ogni anno con nuovi amici. Ecco le altre proposte
TRENTO. Camp sportivi, di inglese, di informatica, attività ludiche o culturali di ogni genere. L'offerta delle colonie estive, anche in quest'estate a ridosso della pandemia, è ampissima. Sembra che ogni desiderio possa essere esaudito. In città come in quota o al mare. Camp solo diurni o soggiorni settimanali con vitto e alloggio.
Qualche timore, nelle famiglie, gli organizzatori l'anno riscontrato ma ora che i numeri dei contagi sono calati e le scuole stanno chiudendo l'interesse verso le attività estive ha subito una positiva impennata. Covid o non Covid i genitori sono tornati al lavoro e i bambini e i ragazzi mai come quest'anno hanno bisogno di socialità.
«Abbiamo quasi il doppio delle iscrizioni dello scorso anno» - dice Ivan Dorigatti, presidente di Sportivando, società che gestisce innumerevoli servizi durante le 13 settimane di attività nel corso del l'estate. «Siamo a circa 500 iscrizioni, rispetto alle poco più di 300 dello scorso anno. Siamo però molto lontani da quota 1.133 che erano gli iscritti del 2019».
Il problema che da tempo Dorigatti cerca di far capire anche in Provincia è la difficoltà a trovare animatori ed educatori con le regole poste nel 2018. «A noi ne servono circa 100. Abbiamo organizzato due corsi, ma ora ne servirebbero altri. Nonostante ci sia domanda dobbiamo dire di no perché non riusciamo ad effettuare le 60 ore di formazione previste. Questo non è più il lavoro che possono fare gli studenti durante l'estate. Giusto che ci voglia personale qualificato, ma questo può diventare un problema». Per quanto riguarda la disponibilità di posti, Sportivando ne ha ancora molti liberi. «C'è comunque tempo per iscriversi ma per godere dei buoni di servizio bisogna farlo entro il 26 giugno».
Soddisfatti dell'andamento anche alla Buonconsiglio Nuoto che anche quest'anno organizza Aqualandia, un campus diurno in piscina dove ai bambini viene insegnato a nuotare, ma anche a giocare a pallanuoto, a fare tuffi e nuoto pinnato. «Abbiamo dovuto ridurre i numeri rispetto agli anni scorsi e infatti ci sono gruppi da 20 per turno - spiegano in segreteria - ma c'è stato un buon riscontro e per le prime due settimane i posti sono esauriti. Ogni istruttore ha il suo gruppo di 7 bambini che non si mescolano con gli altri né durante l'attività né durante il pranzo». Sono molto attrattivi anche i camp delle varie società sportive.
Per quanto riguarda la pallavolo, ad esempio, l'ormai collaudato Big Camp in Bondone della Trentino Volley va verso il tutto esaurito. Già al completo sei turni su sette con oltre 700 iscrizioni complessive. Qui, trattandosi di un camp dove i ragazzi provenienti da ogni parte d'Italia rimangono anche a dormire, vige la regola dell'obbligo del tampone negativo prima dell'arrivo.
Buon il riscontro anche Sport Garden Trentino, i camp diurni organizzati per sei settimane dall'Aquila Basket e quelli dell'Ata. L'Ata volley, ad esempio, organizza sei settimane di camp estivo. «Abbiamo avuto una forte richiesta - conferma Sara Osti - più alta anche rispetto al pre-Covid. In media ci sono una cinquantina di posti a turno. Per i primi due siamo già esauriti mentre per gli altri ci sono ancora disponibilità».
Stessa cosa per i camp estivi di tennis dell'Ata. «Noi li abbiamo organizzati anche lo scorso anno, anche se le regole erano più restrittive. Certo lo abbiamo potuto fare perché abbiamo un centro che si presta a questo. I numeri sono buoni e alcune settimane sono già esaurite. Quello che notiamo è che le prenotazioni vanno più a rilento, nel senso che le famiglie preferiscono prenotare a ridosso della settimana alla quale sono interessate perché ancora ci sono tante incertezza. Non sanno quando potranno andare in ferie, aspettano di vedere la situazione epidemiologica. Quindi in un clima di incertezza tutti attendono fino all'ultimo», spiega Manuela Conforti, presidente dell'Ata.
Assolutamente soddisfatto dei numeri anche Edo Grassi, presidente dell'Aerat, la cooperativa sociale che ha portato al mare intere generazioni di ragazzini. Dopo lo stop forzato nell'estate 2020, quest'anno l'entusiasmo è tornato alle stelle. «Siamo a oltre 1.270 iscrizioni su quattro turni. Abbiamo potuto confermare i numeri pre covid perché abbiamo acquisito un'ulteriore palazzina che ci consente quindi di distribuire i ragazzi su spazi più ampi. Un successo legato anche la passaparola dei ragazzi che chiedono di tornare ogni anno con altri amici».
All'Areat nessun problema nemmeno per reperire assistenti. «Abbiamo avuto 150 richieste e non abbiamo potuto accoglierle tutte. Proprio lo scorso fine settimane in 110 sono andati a Cesenatico per due giorni di formazione dopo i due già fatti in precedenza». Quanto alle misure di sicurezza, qui non viene richiesto il tampone, ma un'autocertificazione delle famiglie che devono garantire le buona salute dei loro figli.
Buona adesione, infine, anche per i sette turni organizzati dalla cooperativa Arca di Noè che partendo anche da Trento organizza centri estivi a Tenna. La peculiarità di questa associazione è che accoglie anche ragazzi con disabilità. Una trentina, infatti, quelli già iscritti. «La richiesta è buona - spiega la presidente Debora Lazzeri - e i numeri sono sicuramente superiori rispetto all'anno scorso. Ci sono comunque ancora posti disponibili per chi è interessato»