Gli infermieri di Trento bacchettano Ferro: “Nei suoi primi discorsi non ci ha mai menzionati”
L’Ordine ha scritto al nuovo direttore di Apss: “Non sono più accettabili gerarchie acquisite e non lungimiranti che prediligono, sulla base di retaggi culturali obsoleti e classisti, determinate professionalità rispetto ad altre o posizioni di privilegio a prescindere”
TRENTO. Una lettera aperta al nuovo facente funzioni di direttore generale dell’Apss, Antonio Ferro, da parte dell’Ordine delle professioni infermieristiche del Trentino. Per augurare al successore di Benetollo un buon lavoro ma, soprattutto, per fargli presente l’amarezza nel vedere che nei suoi primi interventi pubblici e nello stesso messaggio di insediamento non ha considerato gli infermieri.
La lettera, firmata dal presidente dell’Ordine Daniel Pedrotti
“Egregio dottor Ferro,
con la presente desidero, a nome mio, del Consiglio Direttivo e delle Commissioni d’Albo dell’Ordine e di tutta la comunità infermieristica trentina, esprimere le più vive congratulazioni e inviare i migliori auguri di buon lavoro a Lei, per il nuovo importante incarico di Direttore Generale facente funzioni dell’APSS, e a tutto il Consiglio di Direzione.
Ci permetta altresì di esprimere il nostro dispiacere nell’apprendere dai Suoi primi interventi pubblici e dal messaggio di insediamento ai dipendenti APSS, che gli infermieri non appaiono considerati. Dispiace ancor più, a fronte dei proclami di attenzione all’ascolto e alla valorizzazione delle risorse umane, leggere nel Suo messaggio di insediamento, il richiamo al ruolo delle sigle sindacali e alla preziosa collaborazione con l’Ordine dei Medici, omettendo di riconoscere e valorizzare anche la collaborazione con l’Ordine degli infermieri della Provincia di Trento, il maggiore per numerosità che rappresenta circa 3000 infermieri in APSS e 4600 in provincia, oltre che con gli altri Ordini delle professioni sanitarie”.
E ancora: “Gli infermieri hanno dimostrato, anche da prima della pandemia, il loro valore e la loro elevata professionalità che tuttora stanno mettendo a disposizione del sistema sanitario e dei cittadini per il governo dei processi assistenziali a tutti i livelli di responsabilità e in situazioni spesso difficili e complesse. È palese che la capacità di gestione della pandemia da parte di professionisti competenti ha spesso fatto la differenza in termini di maggior possibilità e appropriatezza di risposta. Pertanto, riteniamo sia necessario un forte cambio di passo dove le parole d’ordine che guidano le scelte e la governance dei servizi sanitari devono essere multi-professionalità e competenza. Non sono più accettabili gerarchie acquisite e non lungimiranti che prediligono, sulla base di retaggi culturali obsoleti e classisti, determinate professionalità rispetto ad altre o posizioni di privilegio a prescindere. Il criterio guida deve essere esclusivamente la competenza del professionista o di quella professione, che risponde al bisogno prioritario in base alla situazione o richiesta da quel determinato ruolo.
L’obiettivo comune per tutti i professionisti della salute, che sono i pilastri del sistema sanitario provinciale, è quello di contribuire, ognuno con le proprie competenze e coerentemente ai livelli di responsabilità attribuiti, alla salute dei cittadini in Provincia di Trento. È in tale direzione che devono essere adottate le scelte, per il bene del nostro sistema sanitario di cui dobbiamo continuare ad essere orgogliosi.
Per quanto sopra premesso, chiediamo a Lei e al Consiglio di Direzione garanzie concrete a tutela della qualità dell’assistenza dei cittadini e della valorizzazione della professione infermieristica:
- dotazioni infermieristiche adeguate dal punto di vista quali e quantitativo per la sicurezza e qualità delle cure
- che il contributo dell’infermieristica alla salute dei cittadini e le competenze degli infermieri siano riconosciuti attraverso la continuità delle funzioni dirigenziali e l’espansione delle possibilità di carriera nelle aree della clinica - assistenza, del management e della formazione con posizioni dedicate e coerenti ai livelli di responsabilità che tengano conto delle competenze e del possesso di elevata formazione (master e laurea magistrale): posizioni organizzative, incarichi dirigenziali di alta professionalità, strutture semplici e complesse e di direzione strategica
- di essere coinvolti con ruoli formalmente riconosciuti nei livelli di programmazione e di governo delle scelte strategiche aziendali e di non fungere da meri spettatori
- di assistere le persone in ospedale e sul territorio in un clima sereno e stimolante sotto il profilo professionale.
Nella speranza che la mancata menzione degli infermieri sia solo frutto di una “dimenticanza” dettata dal difficile momento e dall’incedere tumultuoso degli ultimi eventi, sosteniamo con forza quanto da Lei affermato “il bene più prezioso che ha l’Azienda sanitaria è costituito innanzitutto dalle persone che vi lavorano” e “ci attendono grandi sfide che devono essere affrontate facendo un lavoro di squadra”. Come infermieri siamo pronti a garantire, come da sempre, la piena collaborazione e supporto, auspicando azioni tangibili per il reale riconoscimento e valorizzazione della competenza infermieristica in APSS, al fine di poter contribuire all’efficienza ed eccellenza del sistema sanitario provinciale.
Fiduciosi sulla continuità di un costruttivo e costante dialogo e sinergia, in essere da tempo con l’Assessorato e l’APSS, su iniziative e tematiche inerenti la promozione della salute dei cittadini, l’organizzazione dei servizi sanitari e la valorizzazione della professione infermieristica, confermiamo la disponibilità per un incontro di confronto sui temi sopra esposti e rinnoviamo gli auguri di buon lavoro”.