La protesta / A Trento

Bonus nascita, presidio davanti alla Regione: «Basta discriminazioni tra cittadini fin nella culla»

Dai sindacati alle Acli, dalla Caritas alle comunità straniere protesta per chiedere la revisione del bonus della giunta Fugatti: «Ci sono almeno 140 bambini tagliati fuori, loro malgrado»

TRENTO. «No ad una società che discrimina tra cittadini fin dalla culla»: è questo l'appello ribadito questa mattina (mercoledì 28 luglio) da Cgil, Cisl Uil e Acli del Trentino che, insieme ai rappresentanti delle comunità straniere, alla Caritas diocesana, al mondo del volontariato trentino, hanno organizzato un presidio in piazza Dante davanti al palazzo della Regione.

L'obiettivo era il rilancio della petizione per modificare i criteri di accesso al bonus nascita trentino che oggi esclude tutti i bambini e le bambine nate da famiglie che non sono residenti da almeno dieci anni in Italia.

«Un requisito discriminatorio per cambiare il quale si chiede l'intervento del Consiglio provinciale», è stato detto nel corso della manifestazione.

In Trentino - è stato sottolineato - su 3.200 bambini e bambine che hanno i requisiti per accedere al bonus nascita trentino, 140 restano tagliati fuori perché nati da un papà e una mamma residenti da meno di dieci anni in Italia. Vale a dire il 4,4% del totale.

«Sono numeri che dimostra come la misura voluta dalla Giunta Fugatti è solo discriminatoria. Anche per questa ragione la raccolta firme e l'impegno di Cgil, Cisl Uil e Acli proseguirà nelle prossime settimane con nuove iniziative», hanno detto i manifestanti.

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