Prostituzione a Trento, arrestato un agente immobiliare. Nei guai anche una brasiliana: ecco come funzionava il sistema
I reati contestati sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché sequestro di persona. Molto conosciuta nell'ambiente della prostituzione, la 57enne contattava le ragazze, oppure giovani omosessuali, proponendogli, previo pagamento di 400 euro a settimana, l'opportunità di avere una stanza, in alcuni appartamenti disponibili nella zona nord di Trento, per potersi prostituire.
TRENTO. La Squadra mobile ha eseguito due misure cautelari personali, l'una in regime di detenzione domiciliare e l'altra in carcere, rispettivamente a carico di un uomo, italiano di 37 anni residente in provincia di Trento e di una donna brasiliana di 57 anni, attualmente domiciliata a Verona. Dalle indagini della Squadra Mobile è anche scaturito che quest'ultima non percepisse alcun reddito per l'erario, a tal punto di poter richiedere, ed ottenere, il reddito di cittadinanza, che sarà revocato.
I reati contestati sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché sequestro di persona. L'uomo, agente immobiliare, e la donna, avevano ideato un sistema molto remunerativo tale da determinare versamenti, su di una carta di credito intestata alla stessa cinquantasettenne, di 400 euro a settimana da parte delle vittime, risultate, nel corso delle indagini, 5 donne e due transessuali, tutti di nazionalità brasiliana.
Per reclutare le persone da avviare alla prostituzione a Trento la 57enne utilizzava i social e la messaggistica istantanea. Molto conosciuta nell'ambiente della prostituzione, la 57enne contattava le ragazze, oppure giovani omosessuali, proponendogli, previo pagamento di 400 euro a settimana, l'opportunità di avere una stanza, in alcuni appartamenti disponibili nella zona nord di Trento, per potersi prostituire.
La disponibilità degli immobili era garantita dall'intermediazione dall'agente immobiliare 37enne, perfettamente consapevole della situazione, mentre la 57enne donna si intestava i contratti di affitto. Le indagini della Squadra Mobile sono state avviate in seguito ad una denuncia di un transessuale brasiliano di ventisei anni, vessato e minacciato dalla donna che ha raccontato di aver conosciuto la sua sfruttatrice, presentatasi con lo pseudonimo di Toppi, attraverso un un'inserzione su un sito di annunci.
Nell'occasione ha chiesto alla donna di procurargli una stanza dove potersi prostituire, nella zona di Gardolo. Trascorsi alcuni giorni, la donna è diventata molto aggressiva nei confronti del 26enne, iniziando ad umiliarlo, vessarlo ed insultarlo e a trattenere anche la metà del denaro ricevuto dai clienti. Quando il 26enne deciso di andarsene, la donna gli ha sottratto il passaporto.
In seguito alle dichiarazioni del transessuale brasiliano, gli investigatori della Squadra Mobile hanno iniziato una serie di appostamenti nei pressi dell'appartamento a Gardolo, dove hanno accertato un andirivieni di clienti a tutte le ore del giorno della notte. In più d'una occasione sono stati ascoltati proprio gli stessi clienti, che hanno confermato di aver consumato poco prima un rapporto sessuale a pagamento e di aver pagato 70/100 euro.