Rientro a scuola: la Provincia ritenta la via dei test salivari, ma Roma finora ha frenato
L'assessore all'istruzione Mirko Bisesti spiega permane l'assenza di un riconosci9mento normativo all'analisi covid che da oltre un mese si sta sperimentando in Trentino e che in Alto Adige è ormai prassi
LUNGAGGINI Dopo mesi, il parziale via libera da Roma. Pizzato (Cibio): test salivari precisi
SCUOLA Grande adesione delle famiglie alla proposta di test salivari
TRENTO. Il Trentino cerca una via autonoma per il green pass nelle scuole, anche estendendo l'utilizzo dei test salivari, che sono meno invasivi, più semplici nel prelievo ma altrettanto sensibili dei tamponi pcr molecolari.
Eppure da Roma si attende ormai da un anno una validazione ufficiale definbitiva (dopo il via libera condizionato solo a determinati contesti di screening), a fronte di innumerevoli ricerche scientifiche che attestano sostanzialmente l'equiparazione del campione salivare a quello nasofaringeo, con l'utilizzo di tecniche corrette di prelievo.
La Provincia di Trento spiega che valuta l'inserimento dei test salivari nel piano sanitario di prevenzione ma ancora non c'è il riconoscimento normativo.
I margini di manovra autonoma non sembrano estesi, ma c'è l'impegno provinciale di coniugare il diritto all'istruzione, la scuola aperta in presenza e la continenza delle norme che si vogliono introdurre.
L'assessore all'istruzione Mirko Bisesti, nel corso di un incontro con la Uil Scuola, ha annunciato che lunedì si terrà un appuntamento con autorità sanitarie, dell'istruzione e dei trasporti, la percentuale di capienza degli autobus è infatti strategica per arrivare a garantire la scuola in presenza.
"Visto l'investimento fatto è sicuramente una strada che vogliamo percorrere ma ovviamente non possiamo dare alcuna certezza. Auspichiamo di avere un certo margine di autonomia per poter utilizzare i test salivari, che sono meno invasivi, visto che parliamo sia di studenti che di personale scolastico, ma se saremo pronti a farlo ce lo diranno le nostre strutture mediche in base ai dati sanitari", dice Bisesti.
Nel corso dell'incontro, tema principale il decreto 111 sulle misure urgenti per l'avvio in sicurezza delle attività scolastiche, il segretario della Uil Scuola del Trentino, Pietro Di Fiore, ha chiesto al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e a Bisesti di sollecitare il Governo affinché acconsenta ad affiancare i test salivari ai tamponi rapidi.
Bisesti ha spiegato come manchino certezze sul piano di attuazione del decreto.
Da circa un mese in Trentino è stata avviata una sperimentazione con i test salivari: i laboratori del Cibio ne hanno analizzati circa 400 campioni senza riscontrare positività.
In provincia di Bolzano l'uso dei test salivari è ormai consolidato: da qualche mese, infatti, vengono regolarmente somministrati e censiti nel bollettino sanitario giornaliero dell'Azienda sanitaria provinciale.
Da aprile, inoltre, l'Unione commercio turismo servizi Alto Adige offre gratuitamente ai collaboratori la possibilità di eseguire l'autotest settimanale per il Coronavirus direttamente sul posto di lavoro.