Anche in Trentino da oggi il via alle vaccinazioni senza prenotazione
Ma l'Apss suggerisce di prenotare per essere sicuri di evitare le code. Sabato e domenica scatta anche l'open day al centro vaccinale San Vincenzo di Trento sud
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TRENTO. «L'obiettivo - spiega la dottoressa Maria Grazia Zuccali, a capo del dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria trentina - è arrivare a una copertura dell'80% anche se per certe fasce di età siamo ancora lontani. Ora è importante coinvolgere i ragazzi in età scolare per poter garantire loro una scuola in presenza, che è anche ciò che loro vogliono.
Il tutto, ovviamente, senza dimenticare gli over 50 che resistono alle nostre chiamate».
In linea con quanto indicato dal commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Figliuolo e in accordo con il presidente Fugatti e l'assessora Segnana, anche in Trentino sarà possibile accedere ai centri vaccinali senza prenotazione. «In realtà anche nei giorni scorsi i pochi che si presentavano senza appuntamento non venivano mandati via», chiarisce Zuccali che sottolinea come la prenotazione serva per garantire un miglior servizio agli utenti.
«Il suggerimento è dunque quello di procedere con la prenotazione al Cup online per evitare lunghe attese, facilitare la programmazione delle somministrazioni e il lavoro dei centri vaccinali». Per non lasciarsi scappare alcun intenzionato a vaccinarsi l'Azienda provinciale per i servizi sanitari - si legge in una nota - si sta comunque organizzando in queste ore per garantire ai centri vaccinali - a partire da domani, 16 agosto - alcune scorte di vaccino anche per chi si presenta senza prenotazione.
Per incentivare la vaccinazione delle fasce più giovani saranno inoltre organizzati degli open day al centro vaccinale San Vincenzo di Trento sud per sabato 21 agosto, dalle 9 alle 18, e per domenica 22 agosto, dalle 14 alle 18.
Nel caso di riscontro positivo da parte della cittadinanza saranno organizzate ulteriori giornate di vaccinazione ad accesso libero.Le sedute ad accesso libero sono pensate per chi ancora non ha iniziato il ciclo vaccinale. Chi invece ha già fatto la prima dose dovrà rispettare l'appuntamento della seconda, secondo gli intervalli di tempo previsti dalla tipologia del vaccino. «Per ridurre i tempi di permanenza nei centri vaccinali si raccomanda di presentarsi portando con sé la tessera sanitaria e i moduli compilati "consenso alla vaccinazione" e "scheda anamnestica" scaricabili dal sito dell'Azienda sanitaria».
L'aumento costante di nuovi positivi, ai quali non corrisponde fortunatamente un aumento di ricoveri, viene monitorato.
«Il turismo sicuramente incide sul numero di casi - spiega Zuccali - infatti nelle regioni dove c'è turismo si è registrato un aumento. Circa la metà dei contagi che abbiamo sono persone qui in vacanza in alberghi e appartamenti. Nel caso il loro tampone risulti positivo, se possono tornare a casa in autonomia e la loro zona lo consente, partono con la loro auto con l'obbligo di non fermasi mai fino a destinazione. Anche per loro effettuiamo noi il contact tracing e inviamo alla Asl di competenza eventuali quarantene.
Dal Ministero arrivano poi giornalmente segnalazioni di soggetti transitati da noi, soprattutto per motivi turistici, che rientrati a casa sono risultati positivi».
In base all'ultimo rapporto Gimbe (del 5 agosto) la copertura vaccinale in Trentino è sensibilmente sotto la media italiana.
Solo il 49,7% dei trentini ha completato il ciclo con entrambe le dosi e a questo si deve aggiungere un 11,9% che ha ricevuto la prima dose ed è in attesa della seconda.
Per onor di cronaca, però, in questa settimana c'è stata un'ulteriore spinta, soprattutto tra gli under 50.
La percentuale di vaccinati scende con il calare dell'età.
Se tra gli over 80 i protetti sono il 96,25%, tra i 70-79 si scende all'89,06%, nella fascia 60-69 si è raggiunto l'81,31 mentre in quella 50-59 si è superato di poco il 72%. Bene la fascia 20-29 che tra chi ha fatto solo una dose e che ha già completato il ciclo arriva al 71,52%.
L'attenzione è poi puntata anche sulle adesioni delle ultime settimane che dimostrano come i giovani si siano dimostrati molto più propensi alla vaccinazione nonostante poi, nei casi gravi, a finire in ospedale siano gli over 50.
In base alle prenotazioni dal 15 luglio, ad esempio, sono state somministrate 23.003 mila dosi ai 20-29 enni, 20.749 ai 30-39enni, 28.160 ai 40-49 e appena 6.955 ai 50-59, proprio quella fascia che per Figliuolo è prioritaria insieme ai minori.
Se per i 50 anni però si punta ad evitare decessi e ospedalizzazioni, per i ragazzi il vaccino è il passaporto per una scuola in presenza, per relazioni sociali più sicure, per ritornare nelle palestre e nelle piscine e per contribuire ad aumentare quell'immunità di gregge ancora lontana.