Rsa, la Provincia rassicura: nessuna criticità dopo le sospensioni di personale no vax (solo 12)
Oggi confronto della giunta e dell'Apss con i rappresentanti di Spes e Upipa cui è stata messa a disposizione anche una lista di infermieri cui attingere in caso di emergenza. Ma per ora le defezioni sono assai meno della settantina prevista
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TRENTO. Nuovo confronto questa mattina sugli operatori sanitari non vaccinati delle Rsa tra Provincia autonoma, attraverso l'assessore alla salute e i vertici del Dipartimento della salute, Apss, i vertici di Spes e Upipa.
Tra i dati emersi - precisa la Provincia in una nota - il fatto che le sospensioni effettive di infermieri sono state una dozzina, ossia meno delle circa 70 preventivate inizialmente.
Il personale sospeso è distribuito in modo omogeneo nelle varie Rsa: anche per questo motivo, a oggi non sono pervenute al tavolo tecnico per la gestione delle situazioni critiche delle singole strutture segnalazioni di criticità di personale collegate alle sospensioni di operatori sanitari non vaccinati.
L'assessore alla salute ha comunque ribadito che il tavolo tecnico rimane aperto e che la situazione del personale delle Rsa, in accordo con Upipa e Spes, viene costantemente monitorata.
Per avere un numero di infermieri che possa intervenire in casi di carenze, l'Apss, ha spiegato il dottor Enrico Nava, direttore dell'Unità operativa di supporto Rsa, ha messo a disposizione una lista di 13 professionisti che potranno essere contattati da Upipa e Spes per sondarne la disponibilità.
Proposta - prosegue la nota - che è stata accolta positivamente dai vertici degli enti gestori delle Rsa. Al termine dell'incontro ne è stato deciso un altro la prossima settimana per un aggiornamento della situazione nelle Rsa.