I trentini entrano in CiviBank, lo sbarco a Nordest con Itas, Seac e anche la Provincia
Sparkasse la prima a entrare nel nuovo polo bancario, a ruota i trentini, ed ora anche Caritro e Isa stanno valutando l’investimento
TRENTO. È destinata a rafforzarsi la collaborazione a NordEst nel settore bancario e assicurativo, ed a consolidarsi il ponte che collega Bolzano, Trento e Udine, passando per il Veneto.
Sparkasse ha deliberato la partecipazione all'aumento di capitale di CiviBank, la Banca ex popolare di Cividale del Friuli, diventata spa e banca benefit la scorsa primavera. Il Gruppo Itas Mutua, socio storico di CiviBank, è pronto a fare altrettanto.
Ma ci sono altri soggetti trentini interessati alla collaborazione con CiviBank. Anche Seac Fin spa (del gruppo Seac-Confcommercio Trento) parteciperà all'aumento di capitale. E lo stesso farà la Provincia autonoma di Trento (già pronta a diventare socio sovventore di Itas Mutua) attraverso la controllata Trentino Sviluppo spa, holding di partecipazione di piazza Dante.
«È una scelta che, al di là dell'importo» spiega il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti «per noi ha un valore strategico».
Il disegno è quello di un polo bancario-assicurativo del NordEst in cui avere voce in capitolo.L'operazione in corso.Lo scorso 16 luglio, il cda di CiviBank presieduto da Michela Del Piero ha deliberato un aumento di capitale per 49.976.595,75 euro. Le nuove risorse serviranno a dare gambe e fiato al piano strategico 2019-2023 che prevede di consolidare la presenza della banca in tutto il NordEst, con nuove aperture in Veneto, Trentino ed Emilia, puntando ad un utile netto di oltre 14 milioni di euro nel 2023 (è stato di 5,2 milioni nel primo semestre 2021).
Ad inizio della prossima settimana, scadrà il termine riservato ai 16 mila soci, quindi si aprirà la seconda fase (con due aste) per la sottoscrizione dell'inoptato offerto ad altri investitori non soci. Il closing sarà ad inizio ottobre. E a quel punto si potrà misurare la portata dell'alleanza nel mondo finanziario a Nordest.I soci attuali di CiviBank.Sparkasse-Cassa di risparmio di Bolzano spa, in giugno, è diventata il primo azionista di CiviBank, passando dallo 0,15% al 9,18% del capitale.
La partecipazione all'aumento di capitale non è stata ancora deliberata, ma è scontata: il tetto però è il 9,99%. Oltre, serve l'autorizzazione della Bce. Il resto si vedrà. «Con CiviBank diventata spa» ha spiegato il mese scorso il presidente di Sparkasse, Gerhard Brandstätter, presentando la semestrale «possiamo sviluppare sinergie utili ad entrambi». Sparkasse non è ad oggi presente in Friuli Venezia Giulia, se non con uno sportello ereditato dalla Cassa di risparmio della Carinzia ad Udine. L'interesse del Gruppo Itas Mutua a mantenere e rafforzare i rapporti incrociati con CiviBank è radicato nella partnership storica tra le due realtà: il Gruppo Itas è oggi socio di CiviBank attraverso Itas Mutua spa e Itas Holding srl (assieme, detengono l'1,29% del capitale, per un valore a bilancio 2020 di quasi 3 milioni di euro); mentre CiviBank, nella prospettiva di sviluppare ulteriormente la partnership industriale (la banca friuliana "piazza" le polizze del gruppo assicurativo trentino), lo scorso aprile ha aumentato il suo peso di socio sovventore in Itas, da 2,5 a 5 milioni di euro, raddoppiando le quote (da 10 a 20) nel Fondo di garanzia. I nuovi investitori in CiviBank.
L'aumento di capitale di 50 milioni di euro è di assoluto rilievo per una banca delle dimensioni di CiviBank (metà dell'attivo di Sparkasse), ma sta suscitando interesse in nuovi potenziali soci.
«Non abbiamo ancora deliberato» spiega Giovanni Bort, presidente di Confcommercio Trento, cui fa capo Seac Fin spa «ma l'intenzione è di decidere per un investimento fino a 2 milioni di euro. CiviBank può ampliare lo spettro delle banche a disposizione dei nostri imprenditori e, inoltre, rappresentare, in termini di dividendi, un buon investimento». Quello che è certo è che a NordEst, anche attraverso la "piccola" CiviBank, si stanno ridefinendo gli equilibri nel mondo della finanza. Un sommovimento in corso in cui gli enti pubblici territoriali vogliono avere voce in capitolo.
Questo spiega la partecipazione della Provincia di Trento, che nelle scorse settimane ha manifestato il suo interesse a partecipare all'aumento di capitale di CiviBank e dato incarico a Trentino Sviluppo di avviare l'istruttoria per acquisire i diritti sull'inoptato. Seguirà, a breve la delibera che autorizzerà la holding presieduta da Sergio Anzelini a sottoscrivere l'aumento di capitale per 1 milione di euro. La Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso Friulia spa, parteciperà con 2 milioni di euro, mentre la Regione Veneto deve ancora decidere se mettersi in partita attraverso Veneto Sviluppo.
Anche altri soggetti finanziari trentini sono stati coinvolti, come Fondazione Caritro e Isa spa. «Ci è stata sottoposta la proposta di aumento di capitale di CiviBank» dice Giorgio Franceschi, amministratore delegato di Isa «e la stiamo valutando. Nulla è ancora deciso».
Nuovi equilibri all'orizzonte. È la stata la decisione di Sparkasse ad investire in modo consistente in CiviBank ad aumentare l'interesse sulla banca di Cividale, che la scorsa primavera tentò di entrare in Mediocredito Trentino Alto Adige rilevando la quota di Veneto Banca. Si sa come è finita. Il credito cooperativo regionale ha fatto blocco e l'operazione è stata stoppata. Il disegno era quello di costituire, attraverso un'alleanza tra Mediocredito (corporate), Finint (banca d'affari) e CiviBank (retail) la Banca del NorEst, con il consenso della politica locale, di Fugatti in primis. Il controllo di fatto, assunto dal mondo altoatesino attraverso le Raiffeisen su Mediocredito, ha cambiato lo scenario. Ed il colpaccio vero l'ha fatto Sparkasse, candidandosi a diventare la vera Banca del NordEst. Ma Sparkasse è pure azionista di peso in Mediocredito, con il 7,8%. I nuovi equilibri del credito, a NordEst, passano quindi per la banca altoatesina guidata da Nicolà Calabrò e presieduta da Brandstätter.