L’ex rifugiata si è laureata a Trento: complimenti, dottoressa Joy!
Joy Ehikioya, 23 anni, è originaria della Nigeria. È la prima studentessa del Progetto accoglienza richiedenti asilo e rifugiati lanciato dall’Ateneo a conseguire la laurea
LE FOTO La cerimonia di laurea e i festeggiamenti di Joy Ehikioya
TRENTO. «Questa è una storia di violenze, di superstizioni ancestrali, e ancora di violenze. È anche una storia di emigrazione involontaria, qualcosa di prossimo alla deportazione. È, infine, la storia della riacquisizione del proprio vero nome: reclamato, reimparato». C’è un nuovo importante capitolo nella lunga e tormentata storia di Joy Ehikioya, 23 anni originaria della Nigeria.
Una vita da lei stessa raccontata in un diario di testimonianze sulle angosce, le difficoltà e le occasioni di riscatto di chi è costretto a lasciare la propria terra per scappare in un luogo più sicuro. Questo nuovo capitolo è pieno di orgoglio e di promesse per il futuro: è la storia di una laurea raggiunta con impegno e determinazione oggi all’Università di Trento.
Joy Ehikioya è la prima studentessa del Progetto accoglienza richiedenti asilo e rifugiati/e promosso dall’Università di Trento a raggiungere questo importante traguardo. Ha infatti conseguito la laurea triennale in Comparative European and International legal studies, un percorso di studi nuovo che la Facoltà di Giurisprudenza offre interamente in lingua inglese.
La discussione si è svolta nel pomeriggio alla Facoltà di Giurisprudenza. Poi un rapido saluto con parenti e amici e subito a Palazzo Sardagna per un incontro con il rettore Flavio Deflorian e la prorettrice alle politiche di equità e diversità Barbara Poggio, che hanno voluto condividere con lei la gioia di questo traguardo raggiunto.
Un risultato che premia la studentessa in primo luogo, ma che è anche una soddisfazione per le persone che hanno lavorato in questi anni al Progetto accoglienza richiedenti asilo e rifugiati/e. Il progetto assicura alle studentesse e agli studenti selezionati vitto e alloggio e un affiancamento e sostegno per usufruire di tutti i servizi messi a disposizione dall’Ateneo. Al momento il progetto segue 15 tra studenti e studentesse da 10 Paesi.
«Fin da quando è arrivata all’università di Trento, Joy Ehikioya ha mostrato forte motivazione per lo studio e una grande passione per l’ambito prescelto, quello degli studi giuridici internazionali. In poco tempo ha imparato la lingua italiana ed è riuscita a costruire molte relazioni» commenta la prorettrice Barbara Poggio che ha seguito la storia di Joy da vicino in questi anni. «È una ragazza molto determinata: nei tre anni non soltanto ha ottenuto tutti i crediti richiesti per rimanere nel progetto, ma li ha addirittura superati, laureandosi in corso con ottimi voti in molte discipline. Il percorso di Joy rappresenta un motivo di grande soddisfazione per l’Ateneo e credo possa essere di ispirazione per molti altri studenti e studentesse».
Nel corso della sua carriera universitaria a UniTrento ha partecipato a molti eventi legati al tema dei richiedenti asilo e rifugiati ed è stata invitata dall’Ateneo a partecipare a vari eventi per portare la sua testimonianza di studentessa richiedente asilo e poi rifugiata nel progetto di accoglienza. Con il suo sostegno ai nuovi studenti e colleghi universitari inseriti nel programma si è rivelata una risorsa fondamentale per la buona riuscita del progetto. Durante i suoi anni di studio ha anche svolto varie attività lavorative con il programma di collaborazione studentesca “150 ore” come sostegno alle studentesse e agli studenti internazionali nel polo di Povo.
Significativo anche il tema della sua tesi - "Integration as an aftermath of Migration" discussa con la relatrice Elena Fasoli – dedicata alla promozione dell’integrazione efficace di chi arriva da lontano.
Per concretizzare il proprio impegno in riferimento ai temi delle migrazioni forzate, l’Università degli studi di Trento si è impegnata ad accogliere e agevolare l’accesso al percorso universitario di un gruppo selezionato di soggetti presenti sul territorio trentino con lo status giuridico di richiedenti asilo politico e/o già in possesso di protezione internazionale, in possesso dei titoli di studio necessari per accedere all’università.
Nel luglio 2016 l’Ateneo ha attivato il Progetto di accoglienza “Richiedenti asilo all’Università”. L’iniziativa ha preso avvio con la stipula di un Protocollo d’intesa tra l’Ateneo e la Provincia autonoma di Trento (Assessorato alla salute e politiche sociali e Assessorato all’università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo), con il coinvolgimento di Cinformi e Opera Universitaria. Tale accordo definisce una cornice istituzionale di collaborazione tra i soggetti coinvolti, finalizzata a realizzare un percorso di integrazione strutturato per richiedenti e/o titolari di protezione internazionale, rafforzando le collaborazioni con il territorio trentino e la società civile e contribuendo alla “terza missione” dell’Università.
Dal suo avvio, hanno partecipato al Progetto persone provenienti da Camerun, Venezuela, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Gambia, Nigeria, Pakistan e Afghanistan, che si sono iscritte a corsi di laurea presso i seguenti Dipartimenti: Sociologia e Ricerca Sociale, Lettere e Filosofia, Economia e Management, Giurisprudenza e Informatica.
Il Progetto, che si avvale anche del supporto operativo di giovani in servizio civile, è coordinato dalla Direzione Didattica e Servizi agli Studenti, in collaborazione con l’Ufficio Equità e Diversità di UniTrento, altri uffici e servizi dell’Ateneo, e con enti e associazioni del territorio.