Discariche a Imer e Monclassico, Tonina va avanti: «I territori devono mettersi a disposizione»
Per due anni i rifiuti da tutto il Trentino: 46.000 tonnellate in Val di Sole e 16.000 tonnellate in Primiero
TRENTO. Monclassico e Imer ospiteranno i rifiuti trentini che la discarica della Vela a Trento non potrà tenere a causa dei lavori di ampliamento previsti. Ma la Provincia, per voce del vicepresidente e assessore con delega all'ambiente Mario Tonina, non vuole strappi con il territorio sulle aree destinate al conferimento dei rifiuti, ora che la discarica di Ischia Podetti è satura.
L'obiettivo è la condivisione, su una strada che comunque è già tracciata: sono a Monclassico e Imer i siti individuati, dunque due le comunità chiamate a "mettersi a disposizione". Incontrando gli amministratori locali Tonina intende arrivare a breve ad una soluzione. Questi i tempi: un quadro si potrebbe avere già entro la settimana per definire il tutto entro ottobre, in modo da superare in tempi accettabili l'impasse che rischia di costare cara a tutto il sistema di raccolta dei rifiuti, in una delle province più virtuose per quanto riguarda la differenziata (come evidenzia il rapporto 2021 di Legambiente) e dunque più sensibili alla tematica ambientale.
La scorsa settimana l'assessore ha avuto un confronto il sindaco di Monclassico, mentre giovedì prossimo l'appuntamento è in Primiero. «La nostra proposta è di conferire i rifiuti nei due siti per i prossimi due anni. Nessuna forzatura: è nostro obiettivo trovare una condivisione e pensiamo di poter chiarire tutto con la riunione di giovedì» spiega Tonina. La richiesta non è da poco: due anni di immondizie da tutto il Trentino, rifiuti urbani e non solo. «Pensiamo anche a quelli speciali, dato che si tratta per lo più di materiale inerte, da demolizione».
La Provincia punta su una sorta di contratto, per altro già previsto: «Apriamo per poi chiudere». Si chiede la disponibilità dei siti finché non verrà realizzato il catino a Ischia Podetti da 200-250.000 metri cubi per stoccare altra immondizia; si parla di un progetto di almeno 12 mesi.
«L'avevamo già detto: massimo due anni e le due discariche chiudono. È un appello a dare una mano, con l'impegno nostro a chiudere con il capping. La bonifica ha costi elevati per l'ente pubblico». Questione di definire i dettagli, secondo la Provincia. Su due punti, in particolare, si gioca l'accordo: il volume dei rifiuti che le due discariche andranno a raccogliere ed i tempi, sia di partenza del progetto sia di durata dei conferimenti che, essendo legati all'operatività del catino di Ischia Podetti, potrebbero terminare dopo un anno nella migliore delle ipotesi, ma anche proseguire per altri mesi.
Sul quantum dei rifiuti si era espresso il mese scorso lo stesso Tonina in consiglio provinciale, in risposta alle interrogazioni dei consiglieri Ugo Rossi, Lorenzo Ossanna, Ivano Job e Luca Zeni: 46.000 tonnellate di rifiuti a Monclassico e 16.000 tonnellate a Imer. Se entro ottobre la partita dei rifiuti urbani e speciali sarà definita, l'emergenza potrebbe rientrare.
La chiusura di Ischia Podetti a fine settembre (rimane aperta una piccola area per i conferimenti urbani) e la concomitante sospensione dell'attività dell'inceneritore di Bolzano per manutenzione hanno creato non pochi problemi alle società che gestiscono la raccolta. Si guarda a discariche fuori regione per quanto riguarda i rifiuti speciali, con un possibile ulteriore aumento di costi che ricadrebbe sui cittadini, contando che le tariffe sono già passate da 160 euro a 260 euro a tonnellata per conferimenti oltre le 10 tonnellate annue.
Giovedì, dunque, l'assessore Tonina è atteso in Primiero. Al sindaco di Imer e al sindaco di Primiero San Martino ha scritto il Codacons Veneto, sportello di Venezia: «L'ipotesi dell'inserimento nel vostro territorio di una nuova discarica rappresenta la possibilità di un impatto ambientale notevole a livello paesaggistico e olfattivo - viene evidenziato - Inoltre, data la vicinanza della stessa al fiume Cismon, un eventuale sversamento di percolato rappresenta un pericolo insopportabile e una negativa visione per chi transita per una delle più belle strade panoramiche».
Il Codacons Veneto si dice pronto ad un intervento collettivo «per la tutela dei diritti della comunità».