Tonina: sui rifiuti soluzione definitiva con più differenziata e il conferimento del residuo all'inceneritore di Bolzano
Il vicepresidente della Provincia rassicura dopo le polemiche sulla riapertura provvisoria delle discariche di Imer e di Monclassico, in attesa dell'ampliamento di Ischia Podetti a Trento che dovrebbe poi garantire altri cinque anni di transizione durante i quali ridurre la quota da smaltire
IL PIANO Per un anno i rifiuti residui saranno portati in Primiero e in val di Sole
TRENTO. Trento come Roma, Palermo o Napoli: l'incubo delle montagne di rifiuti che si accumulano per le strade, invadendo la città, con le relative foto della malagestione, che travalicano i confini provinciali, era a un passo.
E non solo per il capoluogo, ma anche per tutti gli altri centri del Trentino, visto che tutti conferiscono i rifiuti urbani nell'unica discarica provinciale di Ischia Podetti.Solo l'ordinanza contingibile e urgente firmata dal presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, il 21 settembre scorso, che ha disposto lo «stoccaggio provvisorio» per massimo 6 mesi dei rifiuti raccolti all'esterno della discarica di Trento, ormai esaurita, ha evitato la figuraccia "planetaria" per una ricca Provincia autonoma, che da sempre si vanta della sua buona amministrazione.
Si capisce dunque perché, pur dopo aver tergiversato per mesi, cercando di essere comprensivi nei confronti delle resistenze delle località turistiche del Primiero e di Dimaro, dove si trovano le due discariche di Imer e Monclassico, il presidente Fugatti e il vicepresidente e assessore all'ambiente Mario Tonina hanno deciso, con la delibera approvata lunedì scorso, di rimetterle in funzione per un anno, per tamponare l'emergenza, non avendo trovato alternative meno costose, per la Provincia e per le tasche dei trentini, che il conferimento dei rifiuti in qualche inceneritore fuori regione.
Il vicino inceneritore di Bolzano, infatti, è disponibile ad accogliere "solo" 20.000 tonnellate l'anno (fino ad ora al massimo ne ha accettati 16mila).
Da quasi un mese, dunque, i rifiuti di tutto il Trentino vengono stoccati e imballati come salsiccioni in involucri appositi nei piazzali della discarica esaurita di Ischia Podetti (nella foto), in attesa di essere trasferiti nelle discariche periferiche di Imer e Monclassico, che hanno ancora spazio per 62.000 tonnellate e che si conta di riattivare già alla fine della settimana prossima.
Secondo i dati della Provincia si calcola una produzione di circa 55.000 tonnellate di rifiuti urbani l'anno, vuol dire 150 tonnellate al giorno che vengono stoccate a Ischia Podetti e in circa un mese sono oltre 4mila tonnellate, che ora vanno spostate e intanto continuano a crescere e ormai la montagna di "salsiccioni" si vede anche da lontano. Non c'è dunque tempo da perdere.
Intanto, si sta ancora cercando una soluzione definitiva per la chiusura del ciclo dei rifiuti visto che anche il nuovo "catino" Nord della discarica di Ischia Podetti da 230mila tonnellate, che il Comune di Trento ha accettato di realizzare e che dovrebbe essere pronto nel prossimo autunno, può solo tamponare la situazione per 4 forse 5 anni, insieme al conferimento di una parte dei rifiuti all'inceneritore di Bolzano.
Ma poi ci si ritroverà da capo. A quale soluzione a medio termine sta pensando la Provincia? L'assessore Tonina indica due obiettivi: l'aumento ulteriore della raccolta differenziata e il conferimento di ciò che resta nell'inceneritore di Bolzano, escludendo invece la realizzazione di un impianto di inceneritore provinciale che con l'attuale produzione di rifiuti in Trentino sarebbe insostenibile.
«Intanto - sottolinea Tonina - dobbiamo tener conto delle 55-60mila tonnellate di rifiuti che ci sono adesso. Ma in prospettiva il nostro obiettivo è quello di ridurli ulteriormente aumentando il 77% di raccolta differenziata che abbiamo oggi. Ci sono territori che sono arrivati all'86%, perché non possono arrivarci anche gli altri? Nel quinto aggiornamento del Piano dei rifiuti che presenteremo a fine anno - prosegue l'assessore - spiegheremo la nostra strategia. Per ora posso dire, rispetto alla presenza già di un inceneritore a Bolzano, che noi abbiamo un accordo firmato nel 2017 quinquennale, che rinnoveremo nella primavera prossima per altri cinque anni, e che abbiamo la disponibilità del presidente Kompatscher ad accogliere 20mila tonnellate l'anno, ma anche ad andare oltre.
Questo "oltre" però va costruito. Bolzano, avendo un inceneritore da oltre 100mila tonnellate, ha una differenziata bassa, ma se riescono a migliorarla avranno bisogno di ricevere più rifiuti da altri territori e credo che in un'ottica regionale un ragionamento con noi ci sta.
«Se ci rimangono 20-30mila tonnellate - dice Tonina - non è che possiamo realizzare un inceneritore in Trentino. Non avrebbe senso».
L'assessore all'ambiente, rispetto alle proteste degli abitanti del Primiero e della Val di Sole, si sente infine di evidenziare la responsabilità dimostrata dalla città di Trento.
«Chi dal 2015 ad oggi - sottolinea Tonina - ha dato risposte al rifiuto urbano è stata la città di Trento attraverso Ischia Podetti. A nessuno fa piacere avere una discarica sul proprio territorio. È vero che per un anno si ricorrerà alle altre due discariche, ma poi con il nuovo catino sarà di nuovo Ischia Podetti per 5 anni a farsi carico dei rifiuti di tutto il Trentino. Chi si lamenta dovrebbe anche riconoscere questa disponibilità di Trento, in un'ottica di collaborazione tra territori».