Caso Tenni, ucciso ad Ala da un colpo di pistola di un carabiniere: per la Procura fu un incidente
Il filmato della “bodycam” e la ricostruzione balistica confermano: il militare sparò per terra, ma la vittima «intercettò» la pallottola muovendosi, si va verso l’archiviazione
ALA. Per la Procura della repubblica di Rovereto la morte di Matteo Tenni, ucciso il 9 aprile scorso per un colpo di pistola sparato da un carabiniere della stazione di Ala, è stato un incidente.
Per gli inquirenti l'autopsia e la ricostruzione degli investigatori confermerebbero infatti che il militare - per fermare l'uomo che si stava scagliando contro la pattuglia che l'aveva fermato - avrebbe sparato verso il basso, in terra. Ma Tenni, muovendosi in quella fase concitata, avrebbe intercettato il proiettile che l'ha colpito alla gamba.
La pm Viviana Del Tedesco, dopo aver studiato gli atti in ogni dettaglio, non ha ravvisato colpe per l'esponente dell'Arma, nemmeno per un'imputazione di eccesso di legittima difesa. E infatti ha chiesto al gip di archiviare il procedimento.
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