Stop ai cortei no green pass che bloccano i centri storici, saranno autorizzati solo sit-in e presidi fissi
Il ministero degli interni annuncia un giro di vite da questo week-end dopo mesi di manifestazioni che il sabato pomeriggio si svolgono nel cuore di molte città, compresa Trento, dove i commercianti hanno chiesto da tempo che queste iniziative siano allontanate dalle vie principali perché causano forti disagi alle attività dei negozi
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TRENTO. In varie città italiane, compresa Trento, da mesi si susseguono ogni sabato le manifestazioni no vax, poi diventate in particolare contro il green pass.
In provincia i rappresentanti dei commercianti hanno chiesto che questi cortei del sabato pomeriggio siano spostati fuori dal centro storico, perché ostacolano le attività dei negozi.
I referenti di Confesercenti e di Confcommercio hanno informalmente invitato i responsabili della pubblica sicurezza, in primis il questore, ma anche il commissario del governo, a cercare una soluzione, mentre ormai si avvicina anche il periodo caldo dello shopping natalizio.
Ma anche sabato scorso l'iniziativa contro il green pass si è svolta nelle vie del centro storico.
Ora una svolta arriva da una decisione del ministero dell'interno, che prepara un giro di vite, proprio con l'obbiettivo di evitare la ricorrente paralisi nei centri storici, senza ostacolare la libertà di manifestazione.
"Le manifestazioni cosiddette no pass stanno paralizzando ogni sabato, da settimane, il centro storico di tante città, creando disagi a cittadini e commercianti, oltre a generare assembramenti tra non vaccinati.
Per ovviare a questi disagi - spiega il sottosegretario all'interno Carlo Sibilia - il ministero ha varato una stretta e stabilito regole nuove: sono concessi solo sit-in e presidi.
Vista la risalita dei contagi, saranno anche intensificati i controlli sul green pass.
Vanno mantenute le misure di prevenzione in atto e le persone devono essere incentivate a vaccinarsi".
Sibilia sottolinea anche gli aspetti sanitari della questione.
"Non possiamo correre il rischio - dice - di dover fronteggiare nuove emergenze, come altri Paesi Ue stanno sperimentando. Ne va della salute pubblica e dell'economia del Paese".
Sui riflessi economici interviene invece il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: "I cortei no green pass del sabato fanno perdere il 30% del fatturato: è inaccettabile".
Frattanto, si apprende che il focolaio covid legato ai cortei no green pass a Trieste "ha superato 200 contagi tra primari, secondari e terziari".
Lo ha detto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, lanciando un ulteriore "appello" a chi non si è vaccinato, perché "il rapporto della curva tra contagi e ricoveri ospedalieri è migliore rispetto a un anno fa: questa cosa si chiama vaccino".
Per i reparti ospedalieri di Trieste è comunque prevista una manovra di riorganizzazione ed "è - ha sottolineato Riccardi - quella più importante in regione, anche se bisogna considerare che il virus si sposta". Durante un incontro all'ospedale Cattinara di Trieste, Riccardi ha parlato di "situazioni in alcuni casi ingiustificabili", riferendosi a persone no vax convinte. "Trieste è l'epicentro di questa situazione", ha concluso, con "una rappresentazione che non fa onore a questa terra".