Trentino, un anno fa picchi di mille contagi covid al giorno: ecco i dati ufficiali rivisti
Nel bilancio di missione dell'Apss viene confermato che nel novembre 2020 i nuovi positivi quotidiani erano assai superiori a quelli dei bollettini ufficiali, da cui venivano esclusi i dati dei test rapidi: l’Adige riuscì in seguito a svelare che in quel mese ci furono circa 13 mila trentini contagiati mai dichiarati
BOLLETTINO In Trentino: oggi altri 151 contagi ma nessun decesso
LE MISURE Dal 6 dicembre il super green pass per soli vaccinati e guariti
LOCKDOWN I comuni altoatesini in zona rossa
TRENTO. L’Azienda sanitaria ha pubblicato ieri il proprio “bilancio di missione”, in seguito all’approvazione della giunta. Si tratta di un interessante documento che viene redatto ogni anno e nel quale l’Apss rende conto del proprio operato e comunica i risultati della propria gestione.
In 111 pagine è racchiuso uno degli atti fondamentali della programmazione dell’Apss, insieme al bilancio di previsione, al programma annuale delle attività e al bilancio di esercizio.
Uno degli aspetti interessanti lo troviamo a pagina 18, nel grafico che riporta il “numero assoluto di positività giornaliere dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2020”.
Per la prima volta viene messo nero su bianco in un documento ufficiale e pubblico quello che, come tutti ricorderanno, fu uno dei casi più controversi nella gestione della pandemia.
Un anno fa, a novembre 2020, nonostante le richieste di politici, sindacati, cittadini, associazioni, la Provincia e l’Azienda sanitaria decisero di non comunicare nei bollettini i casi positivi riscontrati con i tamponi antigenici.
L’Adige riuscì in seguito a svelare che in quel mese ci furono circa 13 mila trentini contagiati mai dichiarati (ma sempre presi in carico e curati, ovviamente).
Nel bilancio di missione viene confermato che i nuovi contagi quotidiani in quel periodo sono arrivati a picchi di oltre 1.000 al giorno, rispetto ai 297 al massimo annunciati dai vertici politici e sanitari.
Un anno più tardi, lo scorso ottobre, è stata invece l'Azienda sanitaria dell'Alto Adige a fare una scelta analoga: tuttora i positivi nei test rapidi non sono più contemplati nel bollettino ufficiale ma vengono rinviati al tampone molecolare di conferma, eseguito però subito dopo l'antigenico negativo. In Trentino, invece, un anno fa, il test pcr avveniva allo scadere delle due settimane per verificare l'avvenuta negativizzazione.
Tornando al documento, l’Apss sottolinea che «è un bilancio di missione fortemente influenzato dalla pandemia».
Inoltre viene detto che, rispetto a Trento all’ultimo posto nella sanità in una recente classifica sulla qualità della vita, «sono in corso approfondimenti volti a verificare il corretto percorso dei flussi di informazioni ».