L'Anpi raggiunge il traguardo dei 1.300 iscritti. Cossali: «In Italia rigurgiti fascisti»
Il presidente: “L'Anpi non è e non intende diventare un partito, ma neppure gioca a fare il partito: vuole continuare ad essere un forte stimolo antifascista per la politica e per le istituzioni democratiche”
TRENTO. L'Anpi non è solamente una associazione di nostalgici partigiani, ma ha chiarito con forza che «l'Anpi non è e non intende diventare un partito, ma neppure gioca a fare il partito: vuole continuare ad essere un forte stimolo antifascista per la politica e per le istituzioni democratiche»: questa frase di Mario Cossali sintetizza il cuore dell'impegno dell'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, sezione del Trentino, che sabato scorso ha celebrato a Trento il suo congresso provinciale. Insomma, una forza della comunità, radicata e che vuole essere dentro il dibattito civile.
Nella relazione di Cossali - riconfermato all'unanimità alla presidenza - sono stati toccati i problemi emersi in quest'ultimo periodo, a partire dagli effetti della pandemia, dalla crescita allarmante delle diseguaglianze sociali, dai rigurgiti autoritari di stampo fascista in Italia e non solo.Particolare spazio è stato dedicato da Cossali ai segnali preoccupanti che vengono proprio da vaste aree del continente europeo che «fatica a rileggere le profetiche, impegnative e pressanti indicazioni dello storico Manifesto di Ventotene, moltiplica la costruzione di muri, accentua le diseguaglianze, respira in molte sue parti con alito razzista e nazionalista».
Ecco perché l'Anpi, assieme alle altre forze e componenti del territorio, intende continuare nella sua opera di memoria attiva per dare concreta attuazione ai principi della Costituzione repubblicana, impegno che si riassume nei tre concetti valoriali di tutela della persona, del lavoro, della socialità. Significative parole di condivisione di questa prospettiva sono venute dagli interventi dei rappresentanti del mondo sindacale e culturale, da Andrea Grosselli segretario della Cgil, dal segretario della Uil Walter Alotti, da Andrea Lamalfa presidente dell'Arci, dai messaggi di Luca Oliver, presidente delle Acli trentine e di Raffaelle Crocco per Atlante del Mondo e dagli studenti universitari di Udu, nonché da Guido Margheri presidente Anpi Alto Adige Sudtirol.All'introduzione di Cossali è seguito un ampio dibattito.
Sono intervenuti nel dibattito anche l'assessora comunale Monica Baggia che è intervenuta a nome del Comune di Trento e poi Lucia Maestri, segretaria del Pd trentino, che ha espresso la condivisione dell'azione dell'Associazione nazionale partigiani anche sul piano culturale in questo momento particolare con la necessità di investire le nuove generazioni.I partecipanti al congresso che hanno affollato la sede dell'Anpi hanno poi eletto i nuovi organismi dell'associazione, a partire dal consiglio provinciale di 26 componenti.
Sono stati definiti i responsabili dei vari settori: Sergio Job, responsabile del tesseramento; Giuliano Bortolamedi, segretario e responsabile organizzativo; Vittorio Endrizzi, responsabile amministrazione; Carmelo Ossana responsabile dell'«Archivio e Documentazione». Il consiglio provinciale dell'associazione nella sua prossima riunione provvederà inoltre a nominare due vice presidenti nelle persone di Mara Rossi (Rovereto) ed Enrico Paissan (Trento). L'Anpi del Trentino, come è stato evidenziato, in questi ultimi anni ha aumentato le adesioni, raggiungendo nel 2021 il traguardo dei 1.300 iscritti.