Emergenza contagi, per le università ok a esami e lauree a distanza. Smart working, ecco le regole
Il ministero comunica il via libera, accordato in via eccezionale per gennaio e febbraio. Sul telelavoro il governo è spaccato fra i contrari (come il ministro Brunetta) e chi vorrebbe favorirlo per ridurre il rischio di contagi: è passata una mediazione che lo raccomanda ma senza introdurre nuove norme coercitive
ROMA. Il ministero dell'Università e della Ricerca ha inviato a tutti gli atenei una nota in merito allo svolgimento delle prossime prove, sedute di laurea ed esami.
A frotne dell'aggravarsi del quadro pandemico, il ministero ha previsto che, in via del tutto eccezionale e laddove non sia possibile garantire la presenza, le università potranno prevedere lo svolgimento con modalità a distanza delle prove, delle sedute di laurea e degli esami di profitto programmati per la sessione di gennaio e di febbraio, garantendo il rispetto delle specifiche esigenze formative degli studenti con disabilità e degli studenti con disturbi specifici dell'apprendimento.
Parimenti, come noto, malgrado le resistenze di parte delle forze di governo e in particolare del ministro Renato Brunetta, il governo rilancia l'appello a un ritorno più massiccio allo smart working nel pubblico e nel privato. Data appunto la contrarietà di alcuni, mancano, però, nuove norme per incentivare questa necessità di ampliare il telelavoro per ridurre le occasioni di contagio: tutto si basa dunque sulle regole già in essere.