In Italia maì così tanti contagi in un giorno: oggi sono quasi 220 mila, 198 i morti
Su oltre un milione e centomila test effettuati nelle ultime 24 ore, è risultato positivo il 19% del totale. I pazienti gravi in rianimazione salgono a quota 1.467
TRENTINO Giornata dell'Epifania senza morti ma con contagi record: oltre 2.500
OMICRON Sembra meno pesante, ma con questi numeri fa malati gravi e morti
TRENTO. Quasi 220 mila nuovi contagi in 24 ore: è record assoluto da inizio pandemia in Italia, nel giorno in cui anche il Trentino segna un nuovo e triste primato storico con poco meno di 2.600 casi in un giorno.
A livello nazionale, il bollettino diffuso nel tardo poeriggio indica che sono 219.441 i nuovi contagi individuati nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 189.109.
Le vittime sono invece 198, in calo rispetto a ieri, quando erano state 231.
Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza Covid quasi due anni fa, sono stati registrati in Italia oltre 200mila casi in 24 ore.
Si sono effettuati 1.138.310 i tamponi molecolari e antigenici, ieri erano stati 1.094.255.
Il tasso di positività è al 19,28%, in aumento rispetto al 17,3% di ieri.
Ciò naturalmente, senza considerare i numerosi falsi negativi, che statisticamente si stima si attestino attorno al 30-40% del totale dei test rapidi conteggiati.
Salgono a 1.467 i pazienti in terapia intensiva, 39 in più in 24 ore nel saldo tra entrate e uscite.
Gli ingressi giornalieri sono 177.
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 13.827, ovvero 463 in più rispetto a ieri.
Continua dunque il progressivo aumento della pressione sugli ospedali, che va avanti ormai da varie settimane e che rappresenta ovviamente l'aspetto più preoccupante della pandemia, sia dal punto di vista dei danni alle persone malate sia per quanto riguarda gli effetti sociali di eventuali restrizioni ulteriori per tutelare il sistema sanitario sotto stress.
Come noto, la maggior parte dei malati gravi è rappresentata da persone non vaccinate o da soggetti deboli sui quali la protezione vaccinale non è bastata per evitare sintomi severi che richiedono l'ospedalizzazione.
Parallelamente comincia la distribuzione dei nuovi farmaci ad hoc che promettono di fermare i sintomi gravi nella fase precoce della malattia: nelle prossime settimane si potrà verificare se l'impatto di questo nuovo strumento sarà tale da rallentare o bloccare il trend in costante crescita delle ospedalizzazioni di pazienti covid.
Nel frattempo, come noto, il governo corre ai ripari anche introducendo l'obbligo vaccinale per gli over 50, al fine di tentare di mettere in sicurezza le classi di età che se non protette dallo stimolo immunitario rischiano di più in caso di contagio.
Frattanto, l'Italia finisce tutta in rosso scuro (tranne la Sardegna che resta in rosso) nelle mappe aggiornate oggi, 6 gennaio, dal Centro europeo per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (Ecdc) sulla situazione dei contagi Covid in Europa.
Rispetto al 30 dicembre quindi passano dal rosso al rosso scuro (tonalità che determina il massimo rischio contagi secondo l'Ecdc) Sicilia, Calabria, Abruzzo e Basilicata, Molise e Puglia.
Anche il resto d'Europa in rosso o rosso scuro ad eccezione della Romania.
Il rosso scuro, che indica un'incidenza dei nuovi casi in forte aumento (oltre 500 casi al giorno ogni 100mila abitanti), copre per intero la Penisola iberica, Francia, Germania, Benelux, Grecia, e anche gran parte dell'Italia (ad eccezione della Sardegna), dei Paesi scandinavi e baltici e dell'Europa centro-orientale.