Il grande concerto di Vasco Rossi, c'è aria pesante nelle istituzioni: verso un vertice Ianeselli-Fugatti
Il Comune chiede garanzie sull'allestimento dell'area San Vincenzo, a fine mese il progetto relativo alla sicurezza di cui tanto si sta discutendo in questi giorni mentre si avvicina la data dello spettacolo, il 20 maggio 2022: molti si chiedono se sarà possibile arrivare alla quota prevista di 120 mila spettatori
IL CASO Concerto di Vasco Rossi, la Commissione boccia l’area
LA GIUNTA “Nessuna indebita pressione, chi dice il contrario se ne assumerà le responsabilità”
PROBLEMA Verifiche per capire se l'area potrà accogliere 120 mila spettatori
DE COL Nessun problema 120 mila persone ci stanno
TRENTO. Il sindaco di Trento Franco Ianeselli parla di vulnus di fiducia, a giorni si terrà un vertice urgente tra lui e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
Tanti hanno chiamato il manager di Vasco Rossi.
E accanto alla censura politica di chi chiede alla giunta di riferire in aula, c'è qualcuno che valuta l'esposto alla procura su un passaggio: la riunione tra i vertici di piazza Dante e il dirigente Marzio Maccani.
Insomma, la notizia del parere negativo di ottobre sul concerto di Vasco all'area S. Vincenzo ha avuto l'effetto di un sasso nello stagno della politica.
Il Comune chiede garanzie.
A palazzo Geremia sono in allarme: «Lo dico chiaramente - osserva il sindaco Franco Ianeselli - non esiste che sul territorio del Comune di Trento si possa svolgere un evento delle dimensioni del concerto di Vasco, con dei dubbi sulla sicurezza. Noi non abbiamo voluto l'evento, ma non remiamo contro, ci adoperiamo, nel tavolo con la Provincia, perché sia garantita la sicurezza. Ma non ci hanno detto di questo parere negativo, che sarà anche non definitivo, ma comunque esiste. Mi spiace dirlo, ma questo ci pone nelle condizioni di non poterci fidare di quello che fa la Provincia, su questo specifico evento. I problemi si affrontano, ma tutti insieme».
Nel pomeriggio la chiamata di Fugatti stempera un po' di animi: si vedranno a breve, sindaco e governatore. Serve un punto politico.
L'iter tecnico. Per il concerto servono tre progetti: uno per l'infrastrutturazione dell'area, uno per la sicurezza dell'evento, uno per la sicurezza del sistema di accesso.
Il primo progetto - che prevede un investimento di circa 1,4 milioni di euro - andrà in conferenza dei servizi nelle prossime settimane, mentre al terzo - il più delicato, quello sugli accessi all'area, la sosta, i trasporti pubblici - non sarà pronto prima di febbraio.
In questi giorni fa notizia il progetto di sicurezza dell'evento, quello che va presentato dagli organizzatori e ha bisogno dell'autorizzazione della Commissione provinciale di vigilanza. E qui c'è il nodo.
L'accesso agli atti del Pd ha fatto emergere, nell'ordine, che sul tema la Commissione si era espressa negativamente a ottobre e che a seguito di questo il dirigente del servizio Marzio Maccani sarebbe stato convocato dai vertici della Provincia - presenti il presidente Maurizio Fugatti, l'assessore Roberto Failoni, il dirigente generale Paolo Nicoletti e il dirigente Raffaele De Col - e gli sarebbe stato chiesto di rivedere quel parere.
Su questo quasi sbotta il dirigente della Protezione civile De Col: «Ma non è vero. Certo che c'è stato l'incontro. Ma non per far ritirare un parere che era già stato protocollato, nemmeno sarebbe stato possibile ritirarlo».
E ancora: «La commissione ha dato quel parere non richiesto e senza avere un progetto da valutare. L'iter prevede che si chieda l'autorizzazione in forza di un progetto di sicurezza, in cui si indicano organizzazione, vie di fuga, numero massimo di accessi. È quello, che la commissione deve valutare».
Quindi - come aveva anticipato l'Adige - è possibile che non si arrivi a 120 mila.
«Ma se non saranno 120 mila saranno 100 mila, o 90 mila, saranno quelli che la tecnica e la normativa permettono di mettere - conferma De Col - ma non possiamo farci fermare da paure preventive. Il mio compito è quello, entro i limiti delle norme, di vedere se è fattibile quel che la giunta mi chiede. Non di affossare l'evento a priori. Altrimenti io non metto più la firma su niente, per stare sicuro».
Insomma, il concerto in sicurezza non è in forse: si tratta di vedere, semmai, dove l'asticella si fermerà, se a 120 mila partecipanti, o più giù. Ma questo è un altro tema.
La politica provinciale. Paradossalmente, il numero di spettatori diventa un problema più politico che tecnico. Perché è la giunta Fugatti ad essersi impegnata sia con Vasco che con il suo elettorato.
Ed è stato ancora il Carroccio a trasformare il concerto in un obiettivo di legislatura.
Ovvio che nelle possibili crepe della marcia verso il grande evento, le opposizioni si infilino. E mentre la giunta si barrica in difesa - né il governatore Fugatti né l'assessore Failoni (che però ha fatto sapere di essere impegnato) rispondono al telefono - le opposizioni preparano l'attacco.
Il Pd ha presentato assieme ad altre forze di minoranza una richiesta di informativa sul caso.
Fugatti dovrà dare spiegazioni in consiglio provinciale nella prossima seduta prevista dal 18 gennaio. Ma non solo. Perché nelle file dei Dem non manca chi accarezza l'ipotesi di presentare un esposto alla magistratura.
Su un tema preciso: la riunione a cui Maccani sarebbe stato convocato, dopo il parere di ottobre. Lui ha raccontato che gli sarebbe stato chiesto di ritirare il parere, De Col assicura che no, gli fu solo chiesto di avere un atteggiamento collaborativo. Ma il confine è labile.