Accesso agli atti pubblici, la Provincia replica: «nuova circolare, è solo per favorire la condivisione delle informazioni»
I consiglieri delle opposizioni attaccano, la giunta risponde: «L’unica novità è l’obbligo del visto del dirigente della struttura, pienamente garantito il diritto alla risposta»
L'ACCUSA Una circolare inaccettabile
IL CASO Cosa dice la circolare incriminata
CONSIGLIO Tutto quello che si sa del concerto di maggio
IL CASO La Commissione dice no, Fugatti si infuria
FUGATTI Nessuna indebita pressione sulla Commissione
UGO ROSSI Quanto emerso getta ombre sulla giunta
TRENTO. Oggi 17 febbraio i consiglieri provinciali hanno denunciato la «inaccettabile» nuova procedura di accesso agli atti pubblici. Immediata la replica da parte dell’Ufficio stampa della giunta: «Nessun veto per la corretta gestione dell’istituto dell’Accesso agli atti. La Provincia autonoma di Trento interviene così in merito ad alcune posizioni espresse sulla stampa e riferite ad una recente circolare volta a garantire gli adempimenti connessi alla procedura in questione».
La nota ci informa che «Già a partire dal 2016 sono state introdotte modalità che puntavano ad assicurare tempestività e modalità uniformi di riscontro, per contribuire a migliorare la comunicazione istituzionale nell’ambito delle prerogative che spettano ai Consiglieri provinciali. Tali modalità prevedevano – e prevedono tutt’ora – che il compito di corrispondere ai Consiglieri provinciali rimanga in capo alle Strutture dell’Amministrazione provinciale competenti nella gestione della materia oggetto della richiesta di informazione.
L’unica novità apportata dalla circolare in data 10 febbraio 2022 è la richiesta di apporre un visto del dirigente generale di riferimento della struttura che si occupa di rispondere; questo per garantire una gestione coordinata ed uniforme delle istanze.
È in tale passaggio che è stato introdotto l’adempimento in capo al dirigente generale il quale avrà cura di informare l’assessore di riferimento. Ma va anche precisato che quest’ultima disposizione - cioè l’informazione rivolta all’assessore di riferimento - è una pratica che esiste già dal 2020. Con una circolare del maggio di quell’anno infatti è stato disposto che nell’ambito della procedura di accoglimento dell’istanza questa venga contestualmente trasmessa per conoscenza agli Affari generali della Presidenza, all’assessore competente in materia e al Dipartimento di appartenenza, indicando anche l’eventuale sussistenza del segreto d’ufficio o di profili di riservatezza riguardanti la documentazione oggetto della richiesta. Ciò per favorire la condivisione delle informazioni all’interno dell’Amministrazione provinciale e per tenere al corrente l’assessorato di riferimento sulla richiesta di informazione in oggetto e sull’iter della pratica.
Queste le procedure adottate dalla Provincia autonoma di Trento in osservanza ai principi di tempestività ed uniformità nelle modalità di riscontro alle istanze ex art. 147 formulate dai Consiglieri provinciali, migliorando in tal modo anche i rapporti e la comunicazione istituzionale, nonché permettendo alle strutture amministrative di corrispondere agli adempimenti attraverso un’adeguata organizzazione dei processi.
Un compito a cui assolvono le strutture dell’Amministrazione provinciale a cui la Giunta conferma piena fiducia».