Tateo davanti al giudice del lavoro: l'ex primario di ginecologia impugna il licenziamento, udienza a giugno
Anche la dottoressa Liliana Mereu, braccio destro dell'ex primario e come lui accusata di maltrattamenti, si è rivolta al giudice del lavoro per "demansionamento", ossia per il trasferimento deciso dall'Apss dall'ospedale Santa Chiara al reparto di ginecologia del Santa Maria del Carmine di Rovereto
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TRENTO. Nel mezzo delle procedimento penale sui presunti maltrattamenti in corsia, e dopo aver presentato ricorso al Tar in merito all'accesso agli atti, l'ex primario di ginecologia del Santa Chiara Saverio Tateo, licenziato dall'Azienda sanitaria, si prepara alla battaglia sul terzo fronte, quello civile.
È stata infatti fissata il prossimo giugno la prima udienza davanti al giudice del lavoro di Trento: l'ex primario, assistito dall'avvocato Vincenzo Ferrante, chiede che venga annullato il licenziamento e rivendica il diritto al risarcimento dei danni patiti. Il provvedimento, datato 8 novembre 2021, era arrivato a seguito di 17 contestazioni disciplinari in gran parte sui presunti atteggiamenti vessatori dell'ex primario, e dopo il parere favorevole della Commissione di garanzia.
Era stato lo stesso comitato dei garanti ad evidenziare che «le ripetute argomentazioni difensive relative alla complesse criticità cliniche e organizzative affrontate, alla necessità, in quanto responsabile dell'unità operativa, di conseguire e mantenere determinati risultati, nonché all'esigenza di assicurare ai pazienti cure adeguate e tempestive, non giustificano il contestato mancato rispetto delle norme disciplinari e di comportamento da parte del dirigente medico».
Luci e ombre della gestione di un reparto considerato d'eccellenza. Lo stesso primario nel novembre 2020 era stato lodato dal dottor Mario Grattarola, direttore dell'ospedale Santa Chiara di Trento, non solo per le indiscusse competenze professionali: per quanto riguardava la gestione del personale il dottor Grattarola riteneva che Tateo, fra i molti meriti, aveva "creato le condizioni per lo sviluppo di forme di collaborazione e di partecipazione multiprofessionale fra tutti i collaboratori", "distribuito in modo equilibrato i carichi di lavoro fra tutti i collaboratori", "avuto cura dello sviluppo delle capacità professionali di tutti i collaboratori".
Anche la dottoressa Liliana Mereu, braccio destro dell'ex primario e come lui accusata di maltrattamenti, si è rivolta al giudice del lavoro per "demansionamento", ossia per il trasferimento deciso dall'Azienda sanitaria provinciale dall'ospedale Santa Chiara al reparto di ginecologia del Santa Maria del Carmine di Rovereto.
L'udienza davanti al giudice Giorgio Flaim è stata fissata il prossimo autunno, molto più avanti nel tempo rispetto al "caso Tateo" non essendoci l'urgenza di una situazione di licenziamento. La dottoressa Mereu, assistita dall'avvocata Laura Tamilia, ora è "in comando" presso l'ospedale Cannizzaro di Catania.