Infermieri non vaccinati contro il covid: arrivate altre 124 sospensioni per inadempienza
Il totale sale così a 180 professioni a casa. Oltre il 96% di loro è in regola. Si resta in attesa del governo per la questione guariti. La posizione dell’Ordine
TRENTO. Altri 124 infermieri trentini sospesi per inadempienza all'obbligo vaccinale. Attenzione, nulla a che fare con la recente questione dei no vax guariti e rientrati al lavoro: quella situazione (che coinvolge 90 infermieri e 30 medici, più decine e decine di oss), resta in sospeso, in attesa di un parere "finale e vincolante" da parte del Ministero.
Le nuove sospensioni sono state deliberate mercoledì dall'Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento: in realtà si trattava di 133 lettere, ma venerdì 9 provvedimenti sono stati revocati, o per l'invio dei documenti di esonero o per una vaccinazione all'ultimo minuto.
A fare il punto è il presidente dell'Ordine Daniel Pedrotti, sempre sul pezzo su una questione - complicata - che sta gestendo da quasi un anno insieme ai vertici dell'Opi.
«In base alla nuova legge, quella - per intendersi - dell'obbligo della dose booster, a inizio gennaio avevamo individuato 584 colleghi che non avevano fatto la terza dose nei tempi stabiliti. A metà febbraio, ovvero al momento dell'invio della lettera di sollecito, quel numero era più che dimezzato: alla fine avevamo mandato, infatti, 224 solleciti, nei quali si chiedeva di fornire la documentazione per l'eventuale esonero da parte del medico oppure l'appuntamento per la somministrazione o il certificato di avvenuta vaccinazione. Da 224 siamo infine scesi a 133 "semafori rossi" segnalati sulla piattaforma nazionale del ministero. Irregolarità poi scese ieri a 124.
Pur non sapendo chi siano i datori di lavoro di questi infermieri, abbiamo stimato che sul totale circa un terzo, ovvero 35-40, siano dipendenti Apss, mentre gli altri lavorano all'estero, sono in pensione, sono liberi professionisti o dipendenti del settore privato e delle Rsa».
Restando nel campo dei numeri, va detto che il totale degli iscritti all'ordine di Trento è di 4.612 professionisti. Oltre ai 124 "nuovi" sospesi, ce ne sono altri 50-60 ormai a casa da tempo, con il numero complessivo dei no vax che non possono recarsi in corsia fissato in circa 180 persone.
Quindi solo il 4% del totale risulta non in regola (compresi gli infermieri che stanno lavorando all'estero e sono vaccinati ma che il sistema nazionale non intercetta), mentre il 96% ha rispettato gli obblighi, andando a vaccinarsi con senso del dovere deontologico. Come accennato resta invece aperta la questione legata al personale sanitario no vax ma guarito, che in Trentino - ma non ovunque - è regolarmente rientrato al lavoro. Restando in ambito infermieristico si tratta di circa 90 persone che attualmente sono al lavoro ma che rischiano una sospensione se l'interpretazione del Ministero sarà "negativa".
Nelle scorse settimane ci fu un parere dell'Avvocatura dello Stato di Trento, oltre a un documento del ministero stesso, che sottolineava come i sanitari non vaccinati dovessero essere comunque sospesi, visto che la legge parla di obbligo "di puntura", e non di obbligo di green pass. Provincia e Apss, che nei mesi scorsi avevano permesso a queste persone di rientrare al lavoro per far fronte alla carenza di personale, sono ora in attesa di una decisione dal ministero: a giorni dovrebbe arrivare una circolare "definitiva".