Missione in Moldavia, tornati ieri i primi tir: “Esperienza unica, ma il canale di aiuti resta”
La "promessa" del capo missione Giovanni Giovannini dopo la consegna del materiale a Chisinau. Oggi è previsto l'arrivo dei 9 che erano rimasti in Moldavia per la formazione
LE FOTO Un mese di guerra in Ucraina
RUSSIA Quello che (forse) non sapete di Putin
SCHEDA Quello che (forse) non sapete di Zelensky
TRENTO. È arrivata ieri - 27 marzo - a tarda sera, la colonna dei tir trentini della Protezione civile. Con grande sollievo di tutti. Dei dirigenti della Provincia che hanno vissuto questi sette giorni con la serenità di chi sapeva che la colonna a Chisinau era formata da gente tosta ed esperta, ma anche con quel sottile velo di apprensione, perché insomma, in fin dei conti c'erano una cinquantina di persone a spasso per l'Europa e che sono arrivati vicini ad Odessa, città oggetto di gravi bombardamenti dei russi.
Non tutti però sono arrivati ieri sera. La prima parte della colonna è stata di 29 componenti (trentini) della colonna mobile con i mezzi pesanti. Un altro spezzone è ancora dietro, perché si è fermato in Moldavia ieri a fare lezione agli uomini della Protezione civile moldava. Lezione su come funziona il campo base portato e montato, allestito dentro uno stadio di calcio, che per motivi logistici può funzionare meglio. Loro ripartivano stamattina da Budapest dove erano arrivati ieri sera.
Nel gruppo arrivato ieri sera a Lavis e accolto da Fugatti, vi erano i Nuvola, i Vigili del Fuoco Permanenti, i Vigili del Fuoco Volontari, la Croce Rossa e il Servizio prevenzione rischi. Oggi è previsto l'arrivo dunque dei 9 che erano rimasti in Moldavia per la formazione, compresa la nostra inviata Chiara Zomer che in questi giorni ha raccontato in maniera commovente lo sforzo dei trentini. Un altro pezzo della colonna era composto di altoatesini che è tornata a Bolzano. Commossi tutti all'arrivo a Lavis.
Approfondimenti sull'Adige in edicola