Il bypass ferroviario beffa i proprietari dell'area di fianco alla Sloi: «sequestrata» per anni per il cantiere
Da 35 anni il cavalier Podini chiede di costruire fra la ex fabbrica e via delle Foibe. Il Prg sblocca, ma arriva la doccia gelata, le Ferrovie si prendono tutto almneo fino al 2026
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TRENTO. Per Sequenza spa, della famiglia Podini, la circonvallazione ferroviaria è una beffa. L'ennesima. L'area in proprietà, 2,5 ettari oggi coltivati a prato, immediatamente a valle dell'ex Sloi, sarà bloccata per alcuni anni, fino al 2026, utilizzata per intero come deposito-cantiere da Rfi. Beffa ulteriore: venire a sapere che Rfi, nell'incontro dei giorni scorsi al Mite (ministero della transizione ecologica) ha dato invece la disponibilità, dati i timori fortissimi tra la popolazione, di trovare un'area cantiere alternativa all'ex Sloi, che il progetto di bypass ferroviario prevede di utilizzare per metà come deposito temporaneo del materiale di scavo della galleria di 12 km tra l'ex Scalo Filzi e Mattarello.
Come si sia consumata tale beffa e come, almeno in parte, possa essere affrontata, lo spiega l'architetto Roberto Bortolotti che stava predisponendo il progetto di sviluppo edilizio dell'area tra l'ex Sloi e via Vittime delle Foibe.
Architetto Bortolotti, a che punto è il progetto?
«È bloccato dal progetto di Rfi. Dopo 35 anni di attesa, era stato finalmente tolto il vincolo del piano attuativo unitario per tutte le aree, quella di Sequenza, della ex Sloi e, sul lato via Brennero, dell'ex Carbochimica e di quella a sud, già sviluppata (zona Aldi, ndr)...».
Trentacinque anni?
«Sì, la proprietà ha fatto persino ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il vincolo unitario bloccava tutto, pur essendo l'area di Sequenza all'esterno del Sin, il sito inquinato di interesse nazionale».
Poi, però, dopo una vita fatta di attese, ricorsi e contro-ricorsi, è arrivata la variante al Prg del 2019 che ha dato il via libera.
«È così. La variante ha tolto il vincolo dell'unitarietà e autorizza la pianificazione attuativa per ogni singolo lotto. Il problema è che la variante è entrata in vigore nel luglio 2021 ed il novembre successivo, pochi mesi dopo, Rfi ha depositato il progetto della circonvallazione ferroviaria, che ha di nuovo bloccato tutt».
Cosa autorizza il Prg così modificato?
«La scheda C6 prevede, sui 2,5 ettari, la possibilità di edificare 60 mila metri cubi, il 45% destinato ad abitazione, il resto a commercio, uffici, altre attività. Il primo interesse della proprietà, come è noto, è quello di ricavare, con 15 mila metri cubi, un supermercato MD di 1.499 metri quadri di superficie».
Avevate già depositato un progetto in Comune?
«No. Avevamo chiesto un parere preliminare su un progetto. Anche perché il Comune, dei 25 mila metri quadri, ha diritto ad averne 5 mila, o in alternativa di vedersi riconosciuta la realizzazione di un'opera, come fu fatto a Trento sud con le "Corti Fiorite" a favore di Itea...».
Dopo la sorpresa di novembre con il deposito del progetto di Rfi, cosa ha fatto Sequenza?
«Abbiamo presentato le osservazioni nel dibattito pubblico, al tavolo tecnico, quindi alla conferenza dei servizi che valuta il progetto».
Qual è la richiesta?
«In prima istanza di spostare l'area cantiere. Mi occupo di questo progetto da quindici anni, e prima di attaccare la matita al chiodo mi piacerebbe vederlo realizzato. Fin qui le abbiamo provate tutte, proposto persino un supermercato provvisorio... Poi, con la variante al Prg, pareva tutto a posto. Invece...».
C'è una seconda istanza?
«Sì. Perché Sequenza è disponibile a trattare con il Comune...».
Che intende realizzare un percorso ciclo-pedonale di collegamento tra via Maccani e via Brennero passando sull'area..
.«Anche due percorsi vanno bene! La disponibilità è massima. L'assessore Facchin ci ha avanzato la proposta. Disponibili purché, in subordine alla richiesta che Rfi trovi un'altra area cantiere, ad esempio 200 metri a monte sulla metà ex Sloi non occupata, si definisca con una convenzione come e quando si potrà valorizzare l'area. Intanto, dovrebbe essere permesso di sviluppare il piano attuativo. Invece, con la occupazione temporanea, Rfi blocca tutto fino al 2026».
Da urbanista, quale futuro della zona di Trento nord riesce a immaginare?
«Immagino un nuovo pezzo di città, anche molto bella. Il problema gigantesco è l'ex Sloi, che ha bloccato noi e blocca ancora tutto».
Cosa si dovrebbe fare dell'ex Sloi?
«Probabilmente, lasciarla tutta a parco: quella dell'esproprio è una strada seria da percorrere. Un nuovo pezzo di città a Trento nord, con tanto verde».
L'area Sequenza è in parte inquinata?
«Diciannove sonde hanno analizzato il potenziale inquinamento dell'acqua di falda. L'analisi di rischio è stata fatta ed è stata approvata dall'Appa: l'inquinamento in falda è sempre minore nel tempo, questo emerge, e non c'è alcun problema di inquinamento del terreno. L'area è tutta libera, mantenuta pulita, è stata seminata a prato e viene periodicamente sfalciata da una cooperativa. Il bypass ferroviario non può sconvolgere il Prg, bloccandolo, anche perché l'unico sviluppo urbanistico in città reale sarà l'interramento dei binari, non il bypass. Intanto, però, ci sia concesso di pianificare e ci sia indicata una data di quando potremo iniziare i lavori».