Il manifesto dell'Anpi: "L'Italia ripudia la guerra"
L'Associazione partigiani con una citazione della Costituzione per la Festa della Liberazione: "Sfileremo anche con le bandiere dell'Ucraina"
LA POLEMICA Cossali: «L’Anpi deve schierarsi con gli ucraini»
ROMA. "L'Italia ripudia la guerra". Con una citazione della Costituzione l'Anpi lancia il manifesto ufficiale per le celebrazioni del 25 aprile.
L'associazione dei partigiani, finita nella bufera in seguito alle dichiarazioni sulla strage di Bucha, lancia il tradizionale corteo per la Liberazione con un manifesto contro la guerra dove in una tipica piazzetta italiana sono disegnati alcuni partigiani che parlano con i ragazzi più giovani.
Al centro proprio la scritta che richiama un passaggio dell'articolo 11 della Costituzione.
Il disegno è stato realizzato da Alice Milani, illustratrice e fumettista.
"Sfileremo anche con le bandiere della pace e sicuramente ci saranno anche quelle dell'Ucraina. Saranno le benvenute", ha precisato il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
"Sappiamo benissimo chi è l'aggressore, l'abbiamo sempre denunciato e condannato, anzi siamo stati probabilmente tra i primi a condannare l'invasione. Ma serve comunque una commissione d'inchiesta neutrale per appurare i fatti e specifiche responsabilità", ha detto inoltre all'Ansa Pagliarulo, tornando a parlare del massacro di Bucha, in Ucraina.
"Con quasi ogni certezza - continua - sono stati i russi. Ciò non toglie la necessità di una commissione per appurare le responsabilità specifiche in capo al comandante o altri ufficiali. Non mi pare una cosa da poco. Ci dev'essere un processo prima di una condanna.
La nostra stessa dichiarazione l'ha fatta il segretario dell'Onu Guterres ma nessuno ha avuto nulla da ridire. C'è un pregiudizio di alcune persone e alcune aree contro l'Anpi.
È triste constatare come da settimane ci sia un avvelenamento del dibattito pubblico, un'isteria che prende a bersaglio chi ha opinioni diverse o si suppone le abbia. Non è un problema dell'Anpi ma della democrazia nel nostro Paese, così si indebolisce il libero dibattito".